Determina approvazione atti n. 330 del 25/11/2015

[Tempo Determinato] 2015-11-25 Continue reading

Il Cnr ospita l’incontro inaugurale del consorzio di ricerca ‘POnTE’

Il 27/11/2015Sala Bisogno, CNR-Sede Centrale, Piazzale Aldo Moro, 7, Roma Si terrà a Roma, presso la sala Bisogno del CNR, il meeting inaugurale che aprirà i lavori del Consorzio di Ricerca Internazionale “POnTE”, impegnato ... Continue reading

Una stella “al buio”

I telescopi della NASA Kepler e Spitzer hanno osservato in due diversi momenti rispettivamente nel 2011 e nel 2013 alcuni insoliti segnali luminosi emessi da KIC 8462852 una  stella di classe F a 1480 anni luce da noi, situata nella Costellazione del Cigno.
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Scoperta la stella nana bianca più calda

Diagramma della Via Lattea con il Sole, la nana bianca e la nube di gas sulla linea di vista della Grande Nube di Magellano. Crediti: Philipp Richter/University of PotsdamNon è nella Grande Nube di Magellano ma nell’alone della nostra galassia, la stella nana bianca che si è rivelata essere anche la più calda mai osservata con i suoi 250.000 gradi. Lo hanno scoperto astronomi delle Università di Tubinga e di Potsdam che sono stati anche i primi a vedere un "boccone" di gas intergalattico mal assimilato dalla Via Lattea Continue reading

Asian and African Scientists Learn How to Detect Animal Diseases Threatening Livestock

Animal diseases cause great damage in countries where the majority of people depend on agriculture and livestock to live. After attending a two-week course organized this month by the IAEA, in partnership with the Food and Agriculture Organization of t... Continue reading

AL VIA AL CERN VIAGGIO AGLI ALBORI DEL BIG BANG CON LE COLLISIONI TRA IONI A ENERGIA RECORD

run ionDopo la riaccensione, lo scorso giugno 2015, all'energia record di 13.000 miliardi di elettronvolt (TeV), del superacceleratore LHC (Large Hadron Collider), e i primi mesi di raccolta dei dati generati dalle collisioni di protoni, inizia al CERN di Ginevra una nuova fase sperimentale. All'interno della beam pipe di LHC, la pista magnetica di 27 km di circonferenza a 100 km di profondità al confine tra Francia e Svizzera, sono iniziate oggi le prime collisioni tra ioni piombo a 5 TeV per nucleone, un'energia quasi il doppio di quella usata da LHC durante la prima fase di attività dell'acceleratore.

Ultimata la fase di collisone protone-protone a 13 TeV, parte così ufficialmente un nuovo ciclo di LHC con collisioni tra ioni pesanti, ioni di piombo (composti da 82 protoni e 126 neutroni). Per un mese verranno raccolti i dati di queste nuove collisioni da parte dei quattro esperimenti di LHC - ATLAS, CMS, ALICE e per la prima volta con gli ioni anche LHCb -, enormi macchine fotografiche grandi come cattedrali gotiche, in corrispondenza delle quali avvengono le collisioni di ioni piombo che circolano nell'anello in direzioni opposte, quasi alla velocità della luce.

"È tradizione far collidere gli ioni per circa un mese ogni anno come parte del programma di ricerca di LHC. Quest'anno, però, è speciale - afferma Rolf Heuer, direttore generale del CERN -, perché raggiungiamo una nuova energia ed esploreremo la materia a uno stadio molto precoce del nostro universo".

Le collisioni di ioni permetteranno, infatti, ai fisici del CERN - di cui fanno parte circa 1500 italiani, la metà dei quali coordinati dall'Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (INFN) - di studiare uno stato della materia, denominato plasma di quark e gluoni. Si tratta di una zuppa di particelle esistita brevemente pochi milionesimi di secondo dopo il Big Bang.

Particolarmente entusiati della nuova fase di LHC sono i fisici dell'esperimento ALICE (A Large Ion Collider Experiment), che è stato specificamente progettato per lo studio di queste collisioni tra nuclei. "I fisici dell'INFN hanno un ruolo chiave nell'avvio di questa fase di run con gli ioni", afferma Paolo Giubellino, spokesperson di ALICE, della sezione INFN di Torino. "Sono numerose le questioni molto calde da affrontare con le collisioni di ioni per le quali il nostro esperimento è stato specificatamente disegnato e poi migliorato durante la fase di shutdown. L'intera collaborazione si sta preparando con grande passione per questo nuovo viaggio di scoperta", conclude Giubellino.

"L'energia totale di collisione di ioni piombo è di 1045 TeV e sfonda simbolicamente la barriera di 1000 TeV o 1 PeV (Peta elettronvolt). Si hanno, quindi, 5,02 TeV per ciascuna collisione nucleone-nucleone, la più alta mai raggiunta in laboratorio in collisioni tra nuclei", aggiunge Federico Ronchetti, dei Laboratori Nazionali INFN di Frascati e responsabile delle operazioni di presa dati di ALICE (Run Coordinator).

"Le collisioni di nuclei all’energia dell’LHC ci permetteranno di ricreare, per un tempo infinitesimale, un sistema in condizioni analoghe a quelle presenti nei primi milionesimi di secondo di vita dell’universo, e di studiarne le proprietà in laboratorio", sottolinea Federico Antinori, Physics Coordinator di ALICE, della sezione INFN di Padova. "Stiamo raccogliendo dati di ottima qualità, a un’energia di collisione mai ottenuta prima. Questo campione di dati sarà fondamentale per due ragioni. Prima di tutto, permetterà di effettuare test cruciali a una nuova energia per le predizioni dei modelli teorici sviluppati per descrivere le misure fatte a energia più bassa. In secondo luogo, ci attendiamo campioni statistici molto più estesi di quelli raccolti finora, che permetteranno misure a precisioni finora mai raggiunte", conclude Antinori.

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Revamped LHC goes heavy metal

Physicists will collide lead ions to replicate and study the embryonic universe.

“In the beginning there was nothing, which exploded.”

~ Terry Pratchett, author

For the next three weeks physicists at the Large Hadron Collider will cook up the oldest form of matter in the universe by switching their subatomic fodder from protons to lead ions.

Lead ions consist of 82 protons and 126 neutrons clumped into tight atomic nuclei. When smashed together at extremely high energies, lead ions transform into the universe’s most perfect super-fluid: the quark gluon plasma. Quark gluon plasma is the oldest form of matter in the universe; it is thought to have formed within microseconds of the big bang.

“The LHC can bring us back to that time,” says Rene Bellwied, a professor of physics at the University of Houston and a researcher on the ALICE experiment. “We can produce a tiny sample of the nascent universe and study how it cooled and coalesced to make everything we see today.”

Scientists first observed this prehistoric plasma after colliding gold ions in the Relativistic Heavy Ion Collider, a nuclear physics research facility located at the US Department of Energy’s Brookhaven National Laboratory.

“We expected to create matter that would behave like a gas, but it actually has properties that make it more like a liquid,” says Brookhaven physicist Peter Steinberg, who works on both RHIC and the ATLAS heavy ion program at the LHC. “And it’s not just any liquid; it’s a near perfect liquid, with a very uniform flow and almost no internal resistance."

The LHC is famous for accelerating and colliding protons at the highest energies on Earth, but once a year physicists tweak its magnets and optimize its parameters for lead-lead or lead-proton collisions.

The lead ions are accelerated until each proton and neutron inside the nucleus has about 2.51 trillion electronvolts of energy. This might seem small compared to the 6.5 TeV protons that zoomed around the LHC ring during the summer. But because lead ions are so massive, they get a lot more bang for their buck.

“If protons were bowling balls, lead ions would be wrecking balls,” says Peter Jacobs, a scientist at Lawrence Berkeley National Laboratory working on the ALICE experiment. “When we collide them inside the LHC, the total energy generated is huge; reaching temperatures around 100,000 times hotter than the center of the sun. This is a state of matter we cannot make by just colliding two protons.”

Compared to the last round of LHC lead-lead collisions at the end of Run I, these collisions are nearly twice as energetic. New additions to the ALICE detector will also give scientists a more encompassing picture of the nascent universe’s behavior and personality.

“The system will be hotter, so the quark gluon plasma will live longer and expand more,” Bellwied says. “This increases our chances of producing new types of matter and will enable us to study the plasma’s properties more in depth.”

The Department of Energy, Office of Science, and the National Science Foundation support this research and sponsor the US-led upgrades the LHC detectors.

Bellwied and his team are particularly interested in studying a heavy and metastable form of matter called strange matter. Strange matter is made up of clumps of quarks, much like the original colliding lead ions, but it contains at least one particularly heavy quark, called the strange quark.

“There are six quarks that exist in nature, but everything that is stable is made only out of the two lightest ones,” he says. “We want to see what other types of matter are possible. We know that matter containing strange quarks can exist, but how strange can we make it?”

Examining the composition, mass and stability of ‘strange’ matter could help illuminate how the early universe evolved and what role (if any) heavy quarks and metastable forms of matter played during its development.

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Committee Backs IAEA Technical Cooperation Programme for 2016-2017

The IAEA's Technical Assistance and Cooperation Committee (TACC) has recommended for approval to the IAEA Board of Governors the Agency’s Technical Cooperation (TC) Programme for 2016-2017 and the TC budget for 2016. The latter earmarks 74.3 million euros for new and ongoing core technical cooperation projects, and another 61.4 million euros for technical cooperation projects for which funding has not so far been identified – so called “footnote-a” projects.

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