Massimo Carpinelli, presidente CNS V dell’INFN, nuovo rettore dell’Università di Sassari

MASSIMO CARPINELLI ELETTO RETTORE DELL’UNIVERSITA’ DI SASSARI
Massimo Carpinelli, dal 2011 presidente della Commissione Nazionale V dell’INFN, impegnata nella ricerca tecnologica, è stato eletto Rettore dell’Università degli Studi di Sassari. Nato a Benevento nel 1964, laureato in fisica, Carpinelli è professore ordinario all’Università di Sassari, dove è stato preside della Facoltà di Scienze Matematiche Fisiche e Naturali. Durante la sua carriera, ha svolto attività di ricerca nell’ambito della fisica delle alte energie, in particolare nello sviluppo di nuovi rivelatori di particelle. Ha lavorato in grandi progetti e collaborazioni internazionali, tra cui il rivelatore Aleph al Cern di Ginevra e l’esperimento Babar allo Slac della Stanford University, in California.
Salario accessorio INFN: comunicato FIR CISL
Il PROGETTO FLAGSHIP GRAFENE RADDOPPIA
Il Graphene Flaghship project, una delle più importanti iniziative di ricerca europea, raddoppia di dimensioni con l’ingresso di 66 nuovi partner provenienti da 19 paesi che sono stati invitati a aderire al consorzio sulla base dei risultati di un bando di gara dell'importo di 9 milioni di euro. L’annuncio arriva dalla Commissione Europea. Tra i partecipanti vi sono 23 partner italiani tra istituti di ricerca, università e aziende, di cui 16 nuovi partner tra cui L’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare. Grazie alle nuove partnership il consorzio comprende da oggi oltre 140 organizzazioni di 23 Paesi, riuniti nell'impresa collettiva di trasferire il grafene e i relativi materiali compositi dai laboratori accademici alle applicazioni di uso quotidiano. Il progetto Graphene Flagship Project rappresenta un investimento europeo di 1 miliardo di euro per il prossimo decennio e fa parte delle Iniziative faro per le tecnologie emergenti e future (TEF) annunciate dalla Commissione Europea nel gennaio del 2013 . L’Italia è già capofila nello sviluppo di aree importanti del progetto Flagship Grafene tra cui le ricerche sui materiali compositi e le applicazioni in campo energetico oltre a essere coinvolta nel trasferimento tecnologico e nella disseminazione. L'obiettivo del programma di iniziative faro TEF è promuovere progetti di ricerca visionari che hanno il potenziale di innovare e arricchire in modo considerevole la società e l'industria europee. (e.c.)
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Una misura per la costante gravitazionale

TRAPPOLA QUANTISTICA PER LA COSTANTE GRAVITAZIONALE
COMUNICATO STAMPA: I ricercatori dell’esperimento Magia hanno misurato con estrema precisione G, la costante gravitazionale di Newton. La misura è stata ottenuta con una nuova tecnica chiamata interferometria atomica
Misurare con elevata precisione la costante gravitazionale di Newton sfruttando un interferometro quantistico in cui gli atomi vengono intrappolati dalla luce laser a una temperatura vicina allo zero assoluto. È il risultato raggiunto dall’esperimento Magia e pubblicato oggi dalla rivista scientifica Nature. Lo studio è stato realizzato da un’equipe di fisici dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare e del Laboratorio Europeo di Spettroscopia non Lineare (Lens), un centro di eccellenza dell’Università di Firenze.
La misura della costante gravitazionale G rappresenta, da oltre 200 anni, una delle maggiori sfide per i fisici sperimentali di tutto il mondo. Dal primo esperimento di Cavendish (1798), circa 300 esperimenti, basati principalmente sul principio del pendolo o sulla bilancia di torsione, hanno cercato di misurarla ottenendo però risultati divergenti che potrebbero essere influenzati dalle tecniche impiegate e dai conseguenti errori sistematici.
L’esperimento Magia ha pubblicato uno studio che sfrutta una tecnica del tutto diversa da quelle sperimentate finora, chiamata interferometria atomica e fondata sulla natura doppia, corpuscolare, e ondulatoria di tutti i costituenti della materia, compresi gli atomi. L’obiettivo è misurare con una sonda quantistica l’accelerazione dovuta al campo gravitazionale generato da una massa nota. La legge di Newton, infatti, descrive coerentemente i fenomeni “macroscopici” come il moto dei pianeti attorno al Sole ma potrebbe non valere più a livello quantistico come suggeriscono le teorie sulle extra-dimensioni.
Nell’esperimento una nuvola di atomi di rubidio è stata lanciata verticalmente nel vuoto e raffreddata con una luce laser per rallentare e “intrappolare” gli atomi, portandoli da una velocità di alcuni km/s, tipica di un gas a temperatura ambiente, a una velocità di pochi mm/s, tipica di un gas a una temperatura vicina allo zero assoluto. A velocità così ridotte è, infatti, possibile trattare gli atomi come onde. A pochi cm dagli atomi è stata posta una massa di circa 500 kg di tungsteno al fine di misurare la variazione dell’accelerazione degli atomi di rubidio che questa massa genera.
“A queste temperature gli atomi possono essere trattati come onde, suddividendoli e ricombinandoli, in un interferometro,– spiega Guglielmo Tino, ricercatore dell’INFN e ordinario di Fisica della materia presso l’Università di Firenze - Il risultato varia a seconda delle forze (esercitate da altre masse) che interferiscono nel percorso degli atomi. Abbiamo osservato una variazione dell'accelerazione degli atomi di circa dieci milioni di volte più piccola dell’accelerazione di gravità terrestre – prosegue Tino - Nonostante l’effetto sia minimo, l’interferometro atomico ha rivelato l'effetto sulle particelle in funzione della posizione delle masse. Da questa misura si è potuti risalire al valore di G”.
È interessare notare che in quest'anno in cui ricorrono 450 anni dalla nascita di Galileo Galilei, la misura di G è stata realizzata a Firenze lasciando cadere gli atomi nel vuoto in maniera analoga a quanto descritto da Galilei per mostrare che oggetti diversi lanciati dalla torre di Pisa cadono allo stesso modo. [Eleonora Cossi]
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