INFN

Al via il festival della scienza a Genova: una selezione di eventi

 http://www.festivalscienza.it/site/home/programma.html Venerdì 24 ottobre, ore 21, Palazzo Ducale, Sala del Maggior Consiglio LA PARTICELLA DI DIO  (Conferenza /Spettacolo, introducono il Presidente INFN Prof. Fernando Ferroni e Manuela Arata)   Sabato 25 ottobre, ore 16, Galata Museo del mare, Auditorium COMIC&SCIENCE@CERN  (Incontro con Nadia Pastrone, Tuono Pettinato, modera Andrea Plazzi)   Lunedì 27 ottobre, ore18, Palazzo Ducale,… Continue reading

“MEET INFN” AL FESTIVAL DELLA SCIENZA DI GENOVA

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Apre oggi il Festival della Scienza di Genova, manifestazione ricchissima di eventi che riunisce ogni anno nel capoluogo ligure centinaia di appassionati, scienziati e comunicatori. L’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare partecipa con “Meet Lhc” un’installazione dedicata a LHC (per il sessantesimo compleanno del Cern) allestita in Piazza de Ferrari e con cinque conferenze dedicate al grande pubblico. Al festival verrà inoltre proiettato in anteprima nazionale il film “la particella di Dio – Particle fever”.

Ecco il calendario degli appuntamenti:

24 ottobre ore 21 – Palazzo Ducale

Anteprima nazionale del Film “La particella di Dio – Particle fever” - Interviene Fernando Ferroni, presidente INFN

il film è distribuito da Feltrinelli Real Cinema e Laeffe

25 ottobre – Galata Museo del Mare, Auditorium

CONFERENZA: Comic&science @CERN

Un fumetto di Tuono Pettinato sulla natura del tempo

Partecipano: Nadia Pastrone ricercatrice dell’INFN di Torino, il fumettista Tuono Pettinato, modera: Andrea Plazzi

Sabato 25 ottobre alle 21.30: in streaming su www.telecomitalia.com/scienzainweb  

#Italiax10 - La Scienza non ha tempo -

10 ricercatori x10 minuti- conduce Marco Cattaneo.

 Con Riccardo Musenich, - ricercatore presso la Sezione di Genova dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare

27 ottobre, alle 18:00 Palazzo Ducale,

LECTIO MAGISTRALIS: Scudi magnetici per viaggi interplanetari

Con Roberto Battiston, Presidente ASI e Riccardo Musenich, ricercatore dell’INFN di Genova.

29 ottobre ore 14:30 palazzo della Borsa

 DIALOGO INTERNAZIONALE: L'eco del Big Bang: cosa sappiamo e come la cerchiamo

 Matteo Barsuglia – CNRS, Eric Chassande-Mottin CNRS, Eugenio Coccia GSSI E INFN, Stavros Katsanevas- IN2P3/CNRS, modera: Gianluca Gemme -INFN

31 ottobre ore 11 – Palazzo Ducale

CONFERENZA: I confini del Tempo - Verso l'infinito e oltre!

 Con Mauro Dorato professore di filosofia alla Sapienza , Antonio Masiero vicepresidente INFN Ufficio Comunicazione

 Durante la conferenza verrà distribuita la rivista di divulgazione dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (INFN), «Asimmetrie» (www.asimmetrie.it), dal tema “Tempo”.

31 ottobre ore 16 - Palazzo Ducale,

 CONFERENZA: La macchina del Tempo, CERN. 60 anni di scoperte

Con Fabiola Gianotti,esperimento Atlas Sergio Bertolucci, direttore di ricerca del CERN, Antonio Zoccoli, vicepresidente dell’INFN, Maurizio Biasini, addetto scientifico presso la Rappresentanza Permanente d’Italia alle Nazioni Unite a Ginevra, Vincenzo Giori, amministratore delegato di ASG e Sandro Rossi, segretario generale e direttore tecnico del CNAO


 


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ADDIO A TULLIO REGGE

È morto a 83 anni Tullio Regge, fisico teorico e matematico italiano i cui lavori hanno dato contributi fondamentali alla scienza a livello mondiale. Regge si era laureato a Torino e aveva poi conseguito il PhD a Rochester, negli Stati Uniti. Alla fine degli anni Cinquanta introdusse nella teoria degli urti i momenti angolari complessi. Questa idea portò all’introduzione nella fisica delle particelle del concetto di poli di Regge, che è ancora importante nella fisica delle interazioni forti. All’inizio degli anni Sessanta, inventò il cosiddetto calcolo di Regge nella relatività generale, basato sulla ‘discretizzazione’ dello spaziotempo: anche questa un’idea ancora molto importante e utilizzata. Si è occupato poi di vari problemi di relatività generale, di sistemi quantistici vincolati, di vortici quantistici, di supergravità. Ha persino studiato le simmetrie matematiche di molecole a forma icosaedrica, prima che venisse scoperto il fullerene. Ha scritto anche importanti lavori in teoria dei gruppi. È stato per molti anni membro dell’Institute for Advanced Study di Princeton. Ha lavorato all'Università e al Politecnico di Torino, e per un periodo anche al CERN di Ginevra. Per l'alto valore della sua attività, Regge ha ricevuto molti riconoscimenti internazionali, tra cui nel 1996 la Medaglia Dirac. “Con Regge la fisica italiana, in particolare, e la fisica teorica mondiale, più in generale, perdono uno dei grandi protagonisti, che – sottolinea Antonio Masiero, fisico teorico e vicepresidente dell’INFN – ha operato proprio a cavallo delle due grandi rivoluzioni della fisica teorica del secolo scorso: la relatività generale e la meccanica quantistica”. “Per la meccanica quantistica – prosegue Masiero – Regge ha suggerito una teoria veramente innovativa per descrivere le forze nucleari forti tra particelle, nota come teoria dei poli di Regge, e questa ha dato l’avvio poi al modello di Gabriele Veneziano che, a sua volta, ha favorito lo sviluppo della teoria delle stringhe.  Nel campo della relatività generale Regge ha formulato un nuovo modo di risolvere l’equazione di Einstein dell’evoluzione dell’universo con la teoria della gravità discreta. Inoltre, insieme a John Wheeler, Regge ha dato contributi fondamentali allo studio dei buchi neri, in particolare con l’equazione nota come equazione di Regge-Wheeler”. “Ma è giusto ricordare che Regge, – conclude Masiero –  oltre che grande studioso e fisico teorico, ha sempre curato molto l’aspetto della divulgazione scientifica, alla quale si è dedicato con talento e passione, producendo un gran numero testi divulgativi, che sono stati per molti giovani, tra cui mi conto anch’io, importanti per avvicinarli e interessarli al mondo della fisica”.
Personaggio dotato di grande intraprendenza ed eclettismo, oltre alla sua passione per la fisica, Regge ha curato molti altri interessi: è stato uno dei pionieri della computer art e anche un designer, un attivista politico e un tenace combattente per i diritti dei disabili.

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Il metro cubo più freddo dell’universo

cuore_fotoUn record ottenuto grazie allo strumento CUORE ai Laboratori del Gran Sasso, portando una struttura di rame del volume di un metro cubo alla temperatura di 6 millikelvin: è la prima volta che un esperimento riesce a raggiungere una temperatura così prossima allo zero assoluto (0 Kelvin) con una massa ed un volume di questa entità Continue reading

IL METRO CUBO PIÙ FREDDO DELL’UNIVERSO

Comunicato stampa:  L’esperimento CUORE che si trova ai Laboratori Nazionali del Gran Sasso dell’INFN ha ottenuto un record mondiale portando una struttura di rame del volume di un metro cubo alla temperatura di 6 millikelvin: è la prima volta che un esperimento riesce a raggiungere una temperatura così prossima allo zero assoluto (0 Kelvin) con una massa ed un volume di questa entità. La struttura di rame così raffreddata, pari a circa 400 kg, è stata per 15 giorni, il metro cubo più freddo dell’Universo. CUORE (acronimo per Cryogenic Underground Observatory for Rare Events) è un esperimento ideato per studiare le proprietà dei neutrini che vede un’importante collaborazione tra Istituto Nazionale di Fisica nucleare e Università di Milano-Bicocca per la realizzazione del sistema criogenico necessario per raffreddarne i rivelatori. In particolare, l’esperimento cerca un fenomeno raro chiamato doppio decadimento beta senza emissione di neutrini. Rivelare questo processo consentirebbe, non solo di determinare la massa dei neutrini, ma anche di dimostrare la loro eventuale natura di particelle di Majorana fornendo una possibile interpretazione dell’asimmetria tra materia e antimateria che caratterizza il nostro Universo. Cuore è progettato per lavorare in condizioni di ultrafreddo: è infatti composto da cristalli di Tellurite impiegati come bolometri (rivelatori di radiazione) e progettati per funzionare a temperature di circa 10 millikelvin, cioè dieci millesimi di grado sopra lo zero assoluto. 

“Si tratta di un risultato importante che testimonia come la scienza italiana raggiunga un solido primato nella tecnologia del ultrafreddo grazie all’integrazione e alla collaborazione tra ricerca, università e aziende. - commenta Carlo Bucci, ricercatore INFN e Spokesperson italiano di CUORE - La temperatura raggiunta nel criostato dell’esperimento, 6 millikelvin, equivale a -273,144 gradi centigradi, una temperatura vicinissima allo zero assoluto pari a -273,15 centigradi. Nessuno ha mai raffreddato a queste temperature una massa di materiale ed un volume simili.”

“Il criostato di CUORE – spiega Angelo Nucciotti, docente di fisica nucleare dell’Università di Milano-Bicocca e responsabile della progettazione del criostato - è unico al mondo non solo per dimensioni e potenza refrigerante ma anche perché, grazie all’utilizzo di materiali appositamente selezionati e di speciali tecniche costruttive, garantisce che l’esperimento si svolga in un ambiente con bassissimi livelli di radioattività. Una volta completo, il rivelatore sarà racchiuso in una copertura di piombo antico di età romana, un materiale caratterizzato da una radioattività intrinseca estremamente bassa che fungerà da schermo.”

La sfida tecnologica posta dalla necessità di raffreddare a pochi millikelvin l’intera massa (quasi 2 tonnellate) dei rivelatori e della struttura in rame che li contiene in un criostato con contaminazioni radioattive minime è stata possibile grazie a una forte collaborazione con partner industriali di altissimo livello come l’olandese Leiden Cryogenics BV, che ha prodotto il refrigeratore a diluizione più potente al mondo, e l’italiana Simic SpA, che ha curato la realizzazione degli schermi in rame del criostato. Il raffreddamento è stato completato, per la prima volta, nel settembre 2014 da un team di ricerca internazionale guidato da Paolo Gorla dei Laboratori Nazionali del Gran Sasso. Il sistema criogenico di Cuore è stato finanziato interamente dall’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare e si basa su una tecnologia di frontiera chiamata “cryogen free” che evita l’impiego dell’elio liquido in quanto risorsa non rinnovabile. Questo eccezionale risultato è stato raggiunto a conclusione di quasi dieci anni di attività di progettazione, costruzione ed ottimizzazione del complesso apparato. Il coordinamento del team di ricerca che ha progettato il sistema criogenico è stato affidato all’Università di Milano-Bicocca.

CUORE è una collaborazione internazionale formata da circa 130 scienziati provenienti da trenta istituzioni in Italia, USA, Cina, Spagna e Francia. Per l’INFN partecipano le sezioni di Milano-Bicocca, Bologna, Genova, Padova, Roma La sapienza, e i Laboratori Nazionali INFN del Gran Sasso, di Frascati e di Legnaro. Il futuro Una volta completato Cuore sarà composto da 1000 cristalli di Tellurite e dovrà raffreddare una massa totale di quasi 2 tonnellate. Il rivelatore sarà inoltre schermato con circa 5 tonnellate di piombo romano.   Guarda la gallery

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UNA BORSA DI STUDIO PER GIOVANI COMUNICATORI SCIENTIFICI DEDICATA A ROMEO BASSOLI

Il 16 ottobre dello scorso anno ci lasciava Romeo Bassoli, giornalista che ha segnato con il suo tratto inconfondibile la comunicazione della scienza in Italia, e che dal 2007 era a capo dell’Ufficio Comunicazione dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare.
Nel primo anniversario della sua scomparsa, l’INFN ricorda Romeo con una borsa di studio a lui dedicata, rivolta a giovani comunicatori scientifici, sul tema della comunicazione istituzionale e della divulgazione scientifica.
Il bando della borsa è disponibile online alla pagina www.infn.it, sotto la voce Opportunità di Lavoro. La scadenza per presentare domanda è il 15 novembre prossimo.

IL BANDO

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L’INFN AL FESTIVAL DELLA SCIENZA DI GENOVA

genova tempo infnCOMUNICATO STAMPA: Un’installazione celebrerà i 60 anni del CERN in piazza de’ Ferrari e alle conferenze si parlerà di tempo, fumetti e particelle: sono numerosissime le iniziative dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare al Festival della Scienza di Genova.

Quest’anno, alla dodicesima edizione del Festival della Scienza di Genova, dedicata al tema del Tempo, l’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (INFN) sarà presente con una grande varietà di iniziative. A cominciare dalla serata inaugurale del Festival, che aprirà con la proiezione in anteprima nazionale del film La particella di Dio (Particle Fever): presente in sala, a introdurre la pellicola e a commentarla al termine con gli spettatori, il presidente dell’INFN, Fernando Ferroni.

Nella centralissima piazza de’ Ferrari, proprio di fronte a Palazzo Ducale, l’installazione Meet LHC - 60 anni di Italia al CERN celebrerà i 60 anni del CERN, il laboratorio europeo per la fisica delle particelle di Ginevra, che annovera nella sua importante storia premi Nobel e scoperte epocali come, la più recente, quella del bosone di Higgs. L’installazione, che sarà visitabile gratuitamente dal 24 ottobre al 2 novembre, con suggestione offrirà ai visitatori l’occasione di ammirare la complessità degli apparati sperimentali e di approfondire, attraverso un percorso fotografico, la storia del laboratorio mettendo l’accento sull’importante contributo che l’Italia, grazie all’INFN, ha fornito per il raggiungimento dei suoi successi.

A corollario della mostra, sempre per festeggiare l’anniversario del CERN, altri eventi, oltre a quello di apertura. Il 25 ottobre, nel corso della conferenza Comic&science @CERN, la ricercatrice dell’INFN di Torino, Nadia Pastrone, e il fumettista Tuono Pettinato, converseranno sull’esperienza vissuta da quest’ultimo durante la sua visita al CERN e presenteranno il fumetto che ne è originato, un viaggio sulla natura del tempo, che spazia dai confini della realtà alle strutture dissipative di Ilya Prigogine, passando per il complesso pensiero di Martin Heidegger. Il 31 ottobre, invece, è la volta della conferenza Macchina del Tempo, durante la quale si racconterà la storia di LHC, dalla ricerca scientifica curiosity driven all’impatto che essa ha sulla società. Presenti in sala, la ricercatrice del CERN Fabiola Gianotti, che il 4 luglio del 2012 diede l’annuncio della scoperta del bosone di Higgs, Sergio Bertolucci, direttore di ricerca del CERN, Antonio Zoccoli, vicepresidente dell’INFN, Maurizio Biasini, addetto scientifico presso la Rappresentanza Permanente d’Italia alle Nazioni Unite a Ginevra, Vincenzo Giori, amministratore delegato di ASG e Sandro Rossi, segretario generale e direttore tecnico del Centro Nazionale di Adroterapia Oncologica di Pavia.

Più strettamente legate al tema di questa edizione del Festival, il Tempo, ci saranno altre tre conferenze a cui parteciperà l’INFN, che ha anche dedicato a questo affascinante argomento il nuovo numero di Asimmetrie, la sua rivista di divulgazione (www.asimmetrie.it). Il 29 ottobre, nel corso della conferenza L’eco del Big Bang: cosa sappiamo e come la cerchiamo, promossa dall’INFN, si parlerà di onde gravitazionali. Partendo dai più recenti e ancora discussi risultati del telescopio Bicep2, che al Polo Sud sarebbe riuscito ad ascoltarle sotto forma di eco del Big bang, Eugenio Coccia (direttore del Centro di Studi Avanzati dell'INFN Gran Sasso Science Institute), Stavros Katsanevas (direttore del Laboratorio di Fisica Astroparticellare e Cosmologia dell’IN2P3/CNRS), Matteo Barsuglia ed Eric Chassande-Mottin (ricercatori del CNRS francese a Virgo), moderati da Gianluca Gemme della sezione INFN di Genova, racconteranno di come i nostri ricercatori danno loro la caccia con strumenti sofisticatissimi, come l’interferometro italo-francese Virgo nella campagna pisana, e di che cosa significherebbe rivelarle davvero. Il 31 ottobre, nella conferenza promossa dall’INFN I confini del Tempo, il vicepresidente dell’INFN, Antonio Masiero, ed il filosofo della scienza, Mauro Dorato, invece, ragioneranno e svilupperanno alcune riflessioni sulle aree di confine delle teorie scientifiche odierne, la cui esplorazione mette in gioco i concetti fondamentali della nostra comprensione del tempo e dello spazio. Infine, l’INFN sarà presente con la sua rivista Asimmetrie anche alla conferenza di Carlo Rovelli, Il tempo prima del tempo, che chiuderà il Festival della Scienza il 2 novembre.

Di viaggi interplanetari e di come, grazie al progetto SR2S guidato dall'INFN, in un viaggio verso Marte gli astronauti potrebbero proteggersi da dosi eccessive di radiazioni cosmiche, parlerà Roberto Battiston (presidente dell'Agenzia Spaziale Italiana) nella lectio magistralis Scudi magnetici per viaggi interplanetari il 27 ottobre, assieme al ricercatore dell’INFN di Genova Riccardo Musenich. Introduce la lectio Vittorio Bo, presidente del festival.

(c. p.)

Per maggiori informazioni: vedi il programma

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ADDIO A EMILIO PICASSO

È morto nella sua casa di Thoiry Emilio Picasso, tra i più insigni fisici italiani e scienziato di fama internazionale. Nato a Genova nel 1927, dove si era laureato in fisica sperimentale, si è occupato prima di fisica atomica, per poi dedicarsi alla fisica delle particelle. Ha lavorato al Sincrotrone dei Laboratori Nazionali di Frascati dell’INFN e dal 1963 al CERN di Ginevra, dove è stato impegnato nella misura del momento magnetico anomalo del muone positivo e negativo per verificare la teoria della elettrodinamica quantistica. Dal 1981 al 1989 Picasso ha diretto al CERN la costruzione e il funzionamento nella sua fase iniziale del LEP, il grande anello di collisione elettrone-positrone, realizzato all’interno di un tunnel sotterraneo lungo 27 chilometri, lo stesso ora utilizzato da LHC. La comunità scientifica tutta attribuisce a lui il merito della costruzione in tempo e con i parametri di funzionamento aspettati di questo fondamentale acceleratore. "Era un collega straordinario e la sua una carriera impressionante", ricorda Fernando Ferroni, presidente dell'INFN. "Aveva la capacità di passare da un campo a un altro sempre con sicurezza e talento, - prosegue Ferroni - era un ricercatore sempre attento ai problemi che volevi discutere con lui e prodigo di consigli: così me lo ricordo nei tanti incontri nei corridoi del CERN. Il solo rammarico è di non aver lavorato con lui". Nel corso della sua carriera Emilio Picasso ha ricoperto cariche di rilievo: dal 1980 al 1987 è stato membro del Fachbeirat dell’Istituto Max Planck di Monaco di Baviera, dal 1982 al 1986 membro del Consiglio Scientifico dello Stanford Linear Accelerator Centre (SLAC) di Stanford in California, dal 1991 al 1995 ha diretto la Scuola Normale di Pisa. Numerosi i riconoscimenti al suo valore scientifico: Picasso era, infatti, Accademico dei Lincei, Chevalier dans l’Ordre National de la Légion d’Honneur francese, Foreign Honorary Member of the American Academy of Arts and Sciences, Boston (USA), Membro Straniero (Associé) dell’Accademia delle Scienze dell’Istituto di Francia di Parigi, Membro della Accademia Europea delle Arti e delle Scienze di Parigi e Membro dell’Accademia delle Scienze di New York (USA) e nel 2004 era stato nominato dal Presidente della Repubblica Italiana Carlo Azelio Ciampi Cavaliere di Gran Croce dell’Ordine del Merito della Repubblica.

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