Come è limpido il cielo con ARGOS

ARGOS-laserAl grande telescopio binoculare LBT, in Arizona, procede nel migliore dei modi lo sviluppo del nuovo sistema di ottiche adattive ARGOS, in cui l'INAF ha un ruolo importante con l'Osservatorio Astrofisico di Arcetri. L'intervista a Lorenzo Busoni, del team scientifico di ARGOS Continue reading

Energy: 650 European experts meet today at the Set-Plan Conference 2014 in Rome

Leading European and Italian authorities and over 650 energy stakeholders from all across Europe and beyond are gathering today and tomorrow in Rome at the 7th Strategic Energy Technology Plan (SET-Plan) Conference. The two-day conference - organised by ENEA (Italian National Agency for New Technologies, Energy and Sustainable Economic Development) with the collaboration and support of the European Commission - is a major event in the programme of the Italian Presidency of the Council of the European Union.

The conference offers a unique opportunity for all stakeholders and representatives of national and EU institutions to have in-depth discussions on the new developments of the SET Plan towards an Integrated Roadmap and Action Plan addressing research & innovation challenges and needs of the EU energy system. Over the last six years, the SET Plan has promoted and fostered the exchange of information and knowledge between key decision-makers, industry and research actors and has had a structuring effect in EU and national programmes, orienting investments around selected technologies. Building on these achievements, the Integrated Roadmap and Action Plan will respond to the new challenges of the energy transition and the objectives of the European Energy Union.

“In this context – said ENEA Commissioner, Federico Testa – research and innovation are key to give answers to the challenge of securing energy supplies and to the increasing concerns on climate change. The crucial climate-energy nexus is further strengthened by the concurrence of the Lima Conference on climate change while the SET Plan Conference is taking place”.

The high-level opening speeches from the European Commission acknowledged that “this event could not fall at more opportune time, where the need to ensure a competitive, secure, affordable and sustainable energy system is without a doubt one of the greatest challenges of the 21st century. Indeed, the construction of a resilient Energy Union with a forward looking climate change policy has been identified as key priority of the current European Commission. European Energy R&I policy has a major role to play”. 

Launched in 2008 the EU’s SET-Plan is the technology pillar of the EU’s energy and climate policy to support research and innovation on low-carbon technologies by establishing joint partnership among research actors, industry, European Commission and Member States. Its major goal is to contribute to the transition to a low carbon economy by reducing CO2 emissions as well as to increase energy security in a sustainable way while reinforcing competiveness, by using the available resources more effectively and leveraging investments to create growth and new jobs.

The SET-Plan is an initiative of the European Commission’s Directorates – General for Energy, Research and Innovation and the Joint Research Centre.

For further information on the SET-Plan Conference programme and speakers: www.setplan2014.it

 


Rome, 10 Dicembre 2014 Continue reading

E’ INIZIATO IL VIAGGIO DEL GIGANTE ICARUS

Il cacciatore di neutrini è partito dai Laboratori INFN del Gran Sasso con destinazione il CERN di Ginevra.

È iniziato il lungo viaggio del più grande rivelatore ad argon liquido: il gigantesco cacciatore di neutrini ICARUS ha, infatti, lasciato la scorsa notte i Laboratori del Gran Sasso dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (INFN) alla volta del CERN (Organizzazione Europea per la Ricerca Nucleare) di Ginevra. ICARUS T600 – questo è il suo nome completo – dal 2010 ha osservato, sotto la montagna del Gran Sasso, il fascio di neutrini che arrivava dal CERN, dopo un percorso di 730 km attraverso la crosta terrestre. Ora ICARUS, con un delicato trasporto per mezzo di due convogli eccezionali, viene trasferito al CERN per la manutenzione e l’upgrade delle performance, in previsione di un suo probabile impiego futuro negli Stati Uniti. I fisici lo considerano elemento essenziale, e attualmente insostituibile, per un esperimento con neutrini a bassa energia del Fermilab di Chicago. ICARUS è, infatti, l’unico rivelatore al mondo con più di 600 tonnellate di argon, e ha mostrato di funzionare in modo appropriato. La tecnologia di ICARUS, proposta originariamente nel 1977 dal Premio Nobel per la Fisica Carlo Rubbia, che tutt’oggi è portavoce dell’esperimento, rappresenta così un esempio del primato italiano dell’INFN nel proporre una soluzione originale, la cui validità è stata provata dal successo dell’esperimento ai Laboratori Nazionali del Gran Sasso, che ha mostrato di ottenere una rivelazione precisa di neutrini ottenuti artificialmente in acceleratori, come quelli del fascio dell’esperimento CNGS (Cern Neutrinos to Gran Sasso), in attività dal 2006 al 2012. L’esperimento coniuga così l’originalità dell’idea con la precisione e l’efficienza della realizzazione tecnica.

La tecnologia
ICARUS T600 è un rivelatore a ionizzazione ad argon liquido (600 tonnellate di gas liquefatto). Il sistema di criogenia dell’impianto di purificazione dell’argon e dell’elettronica di lettura del rivelatore è unico e originale, ed è stato sviluppato in Italia dalle Sezioni dell’INFN. La tecnica di rilevazione permette di osservare gli eventi ionizzanti nei processi di neutrini o altri eventi rari. Il rivelatore è completamente elettronico, continuamente sensibile e si comporta come un’enorme macchina fotografica tridimensionale che visualizza gli eventi su un volume di 6 metri di larghezza, 18 di lunghezza e 4 di altezza, con la risoluzione del millimetro. Il principio di funzionamento è basato sul fatto che, nell’argon liquido estremamente puro, gli elettroni liberati da particelle ionizzanti possono essere facilmente trasportati su distanze macroscopiche (metri) da un campo elettrico uniforme, ed essere raccolti da una struttura anodica multifilo, collocata alla fine del percorso di deriva: questa struttura è costituita da tre piani di fili distanti fra loro 3 millimetri, con fili spaziati 3 millimetri, che costituiscono quella che viene chiamata dai fisici “camera a fili”. I segnali raccolti dai circa 52.000 fili, elaborati da un complesso sistema elettronico, permettono così la ricostruzione a computer dell’immagine dell’evento subnucleare. “Una delle proprietà più marcanti di questa tecnologia – sottolinea Carlo Rubbia – è l’estrema purezza dell’argon liquido, che permette di mantenere liberi gli elettroni prodotti, e che si misura in parti per trilione (un trilione è un uno preceduto da ben 12 zeri) equivalenti di ossigeno residuo dell’aria da cui viene inizialmente estratto l’argon”.  La tecnologia di ICARUS e le sue prestazioni destano pertanto grande interesse nella comunità scientifica per l’impiego in futuri esperimenti sul neutrino su fasci a breve e lunga distanza, come quello al quale stanno lavorando i fisici al Fermilab di Chicago. Per questa ragione, finita l’attività nei LNGS dove ICARUS ha raccolto alcune migliaia di eventi di neutrino, viene ora trasferito al CERN per la messa a punto in preparazione di nuove importanti sfide.

Il viaggio
ICARUS, una volta uscito dal tunnel del Gran Sasso, al cui interno si trovano i Laboratori Nazionali dell’INFN, ha dovuto effettuare uno stop tecnico di alcune ore in un’area si sosta dell’autostrada, per consentire i lavori di ripristino dell’assetto del tir utilizzato per il trasporto, che era stato ribassato al fine di permetterne l’uscita dal tunnel. ICARUS risalirà tutta l’Italia, passando per Roma, Genova e quindi Torino. Infine, imboccherà il traforo del Monte Bianco e oltrepasserà così le Alpi per poi arrivare a Ginevra, nei laboratori del CERN: il viaggio durerà circa una settimana.
“Nei giorni precedenti il trasporto, nei Laboratori Nazionali del Gran Sasso si è lavorato per garantire che le operazioni di uscita del rivelatore di ICARUS avvenissero nella maniera più sicura e lineare possibile, nel rispetto della preziosità e delicatezza della camera”, spiega Chiara Zarra, coordinatore per le operazioni di movimentazione e trasporto di ICARUS. “Le straordinarie misure dell’oggetto hanno dovuto fare i conti con la presenza di nuovi grandi esperimenti e con una configurazione della sala particolarmente vincolante, – prosegue Zarra –  l’assetto dei laboratori sotterranei è infatti molto cambiato rispetto a quando ICARUS ha fatto il suo ingresso nel 2000 ed è quindi stato necessario apportare le giuste modifiche ai numerosi equipment attualmente installati e apprestare idonee misure per garantire la massima sicurezza anche degli altri apparati sperimentali presenti: il margine di manovra è stato infatti molto stretto e la tolleranza durante la traslazione era dell’ordine dei centimetri. “È stato fondamentale poter contare sulla simulazione 3D effettuata dal team Cern e, di concerto con lo staff di ricercatori e tecnologi, una squadra di tecnici impiantisti e gruisti specializzati ha presieduto e vigilato sull’intera durata delle varie fasi operative: il lavoro di squadra LNGS-CERN e la cooperazione di tutti, incluse le altre collaborazioni sperimentali, hanno permesso la riuscita dell’operazione e l’inizio del “viaggio”, conclude Zarra.

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Battiston in visita al CIRA

“È particolarmente importante per me essere oggi al CIRA e portare i risultati della ministeriale e di quanto produrrà per l’Italia. Benefici che avranno positive ricadute anche per questo centro”. Con queste parole il presidente dell’ASI Roberto Battiston è intervenuto nella giornata di oggi al Centro Italiano Ricerche Aerospaziali a Capua, durante un seminario organizzato per discutere le ricadute per il settore spaziale italiano derivate dalla Ministeriale -il vertice di indirizzo strategico dei ministri e delle agenzie spaziali dei paesi membri dell'ESA-  dello scorso 2 dicembre.



Diversi i programmi che hanno ricevuto il via libera dal vertice europeo, a partire  dalla nuova generazione di lanciatori Ariane 6 e Vega C che avranno a bordo il motore P120 sviluppato da Avio con la partecipazione del CIRA  per poi continuare con il programma Exomars nel 2016 e nel 2018. Proprio in preparazione delle missioni marziane il CIRA aveva svolto in passato delle prove per verificare l’efficacia degli airbag a bordo del lander e prevede di continuare a testare i materiali di protezione termica per l’ingresso nell’atmosfera di Marte.

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Growth AND Foreseeable future PERSPECTIVES OF E-Trade

Growth AND Foreseeable future PERSPECTIVES OF E-Trade

Enhancements within the IT line of business generated the organization of the internet that modified industry operations tremendously. Corporations utilised the software gain access to new industry and advertise their products and assistance.http://www.superiorcontent.com/ E-trade future blossomed to be a approach where by institutions would use the web to press the deal of their total products or services and get repayments using the comparable base. The many benefits of e-commerce happen to be swiftly learned that attracted extra corporations, leading to its swift growth. Corporations could grow their sector talk about, better their products and services, decrease on transport costs and time as well as boost their profits. Continue reading

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Competizione tra superconduttività e magnetismo su scala atomica negli ossidi a forte correlazione elettronica

Una Ricerca italiana pubblicata il 24 Novembre 2014 sulla prestigiosa rivista Nature Communications, rivela i dettagli del fenomeno di competizione tra superconduttività e magnetismo in ossidi a forte correlazione elettronica. Questo studio, gui... Continue reading

Gli eventi dell’anno secondo il Cnr

Nel Focus monografico di questo numero dell'Almanacco della Scienza, webzine dell'Ufficio stampa del Consiglio nazionale delle ricerche, si ricordano gli eventi che hanno contraddistinto il 2014, commentati dai ricercatori dell'Ente Continue reading

The Next Frontier in Worker Radiation Protection

Protecting medical workers and those exposed to naturally occurring radiation, such as air crew and miners, is the next frontier in occupational radiation protection, participants of a conference on the subject in Vienna learned last week. Continue reading