IAEA to Assist Conversion of Jamaican Research Reactor to LEU Fuel
The Caribbean’s only research reactor will be converted to low enriched uranium (LEU) fuel later this year, decreasing non-proliferation risks while doubling the reactor’s utilization capacity.
E-Business: Its Development and Upcoming Views
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The Season Of Muons
Addio a Giorgio Salvini, padre dei Laboratori Nazionali di Frascati INFN e dell’Elettrosincrotrone

Smentita la scoperta di materia oscura dal Sole

LARGO AI GIOVANI A IFAE 2015
Si apre l’8 aprile, all’Università di Roma Tor Vergata, l’edizione 2015 di IFAE (Incontri di Fisica delle Alte Energie). L’evento, organizzato dalla Sezione INFN di Roma Tor Vergata, propone per questa XIV° edizione due novità. La prima riguarda gli speaker coinvolti: sono tutti giovani. L’organizzazione delle quattro sessioni in cui è articolata la conferenza, infatti, è stata affidata a ricercatori post-doc che hanno ricevuto esplicita indicazione di coinvolgere come oratori altri giovani fisici. E il suggerimento è stato seguito: quindi questa si preannuncia un’edizione che avrà per protagonisti giovani fisici e che sarà caratterizzata dal loro entusiasmo. “Siamo veramente felici di ospitare nell’Aula Magna della Facoltà di Scienze della nostra Università l'incontro annuale dei fisici delle particelle”, commenta Anna Di Ciaccio del Comitato Organizzatore e appena eletta Direttore della Sezione INFN di Roma Tor Vergata. “L’edizione di quest’anno – prosegue Di Ciaccio – coordinata dai nostri colleghi più giovani, alcuni dei quali impegnati in prestigiosi istituti di ricerca all’estero, è contraddistinta da una grande partecipazione di giovani fisici e di studenti di dottorato provenienti da tutta Italia. Tra questi ci sono vincitori di borse di ricerca europee di eccellenza, ERC (i finanziamenti dell’European Research Council), e ci auguriamo che molti di loro possano essere futuri leader nella fisica delle particelle elementari".
La seconda novità dell’edizione 2015 di IFAE riguarda, invece, i contenuti: si parlerà delle frontiere non solo della fisica ma anche di quelle delle nuove tecnologie. Le sessioni tratteranno, infatti, le frontiere dell’energia, con in prima linea gli esperimenti a LHC al CERN di Ginevra che dopo due anni di inattività ha in questi giorni visto i primi fasci circolare per la preparazione all’energia di 13 TeV nel centro di massa. Le frontiere dell’intensità, con gli esperimenti che si occupano della cosiddetta fisica del flavour, come LHCb sempre al CERN, BABAR a SLAC negli Stati Uniti e BESIII a IHEP in Cina. Le frontiere della fisica cosmica, con esperimenti come, per esempio, AMS, in orbita da quattro anni sulla Stazione Spaziale Internazionale. Ma si parlerà, appunto, anche di nuove tecnologie: da quelle che trovano impiego in ambito medico, per scopi diagnostici e terapeutici, alle molteplici applicazioni industriali, alle tecnologie impiegate per l’esplorazione spaziale, al calcolo. A dare il benvenuto ai giovani fisici protagonisti di IFAE 2015 saranno Fernando Ferroni, presidente dell’INFN, Roberto Battiston, presidente dell’Agenzia Spaziale Italiana (ASI), Luigi Rolandi, professore alla Scuola Normale Superiore di Pisa e senior research physicist del CERN, e Marco Pallavicini, presidente della II° commissione dell’INFN, per la fisica astroparticellare. Chiuderà l’evento, il 10 aprile, Antonio Masiero, vicepresidente dell’INFN, fisico teorico, che illustrerà le prospettive di ricerca in fisica dopo la scoperta del Bosone di Higgs.
ADDIO A GIORGIO SALVINI, PADRE DEI LABORATORI DI FRASCATI E DELL’ELETTROSINCROTRONE
È scomparso nella sua casa a Roma, all’età di 95 anni anni, Giorgio Salvini, fisico di fama internazionale e padre dei Laboratori di Frascati dell’INFN, il primo laboratorio nazionale di fisica delle particelle. Era nato a Milano il 24 aprile del 1920.
“Un protagonista straordinario della rinascita della fisica italiana dopo la tragedia della diaspora e della guerra”, ricorda Fernando Ferroni, presidente dell’INFN. “Accettò giovanissimo il compito di organizzare e coordinare la costruzione del sincrotrone ai Laboratori di Frascati. Una macchina che nacque dalla volontà di proiettare l’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare nell’eccellenza della fisica mondiale, e che lui rese realtà insieme a una squadra di giovani entusiasti. Nella sua lunga e splendida carriera scientifica, l’ottimismo della volontà ha sempre prevalso e questo è un lascito di cui l’INFN cercherà di far sempre tesoro”, conclude Ferroni.
Il suo primo lavoro scientifico rilevante Salvini l’aveva fatto da clandestino, nascosto dal suo professore e relatore Giovanni Polvani nelle stanze dell’Istituto di Fisica dell’Università di Milano. Erano gli ultimi anni della Seconda Guerra Mondiale e Giorgio Salvini era un giovanissimo sottotenente del Genio degli Alpini, spiazzato come tanti dall’armistizio del 1943.
È a partire da quei lavori che Salvini inizia a farsi notare. In quel momento, lavora sulle interazioni mesoniche nei nuclei, prima di passare a occuparsi di raggi cosmici. Con questa linea di ricerca ebbe i primi successi e riconoscimenti, la cattedra e l’invito a Princeton dai colleghi americani nel ‘49. In quegli anni consolida amicizie e collaborazioni importanti con altri giovani fisici, come Gilberto Bernardini, Edoardo Amaldi ed Ettore Pancini, e continua a occuparsi con successo di raggi cosmici e rivelazione di particelle. Rientrato in Italia insegna Fisica Generale, e dal ‘53 viene nominato giovanissimo (ha appena 33 anni) direttore del progetto nazionale per la costruzione a Frascati di un elettrosincrotrone da 1.000 MeV. Nasce così la prima di una serie di macchine che consentirà ai Laboratori Nazionali di Frascati dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare di diventare un centro di ricerca all’avanguardia nel campo della fisica delle alte energie.
Quando Salvini ne lascia la direzione nel 1960, i Laboratori sono ben avviati oltre a essere diventati un importante luogo di formazione per la scuola italiana di fisica degli acceleratori che, con AdA e le intuizioni del fisico austriaco Bruno Touschek, apre la nuova fondamentale era degli anelli di accumulazione. Tra il 1966 e il 1970 presiede l’INFN, che sotto la sua guida ottiene finalmente piena autonomia giuridica. Tornato stabilmente alla ricerca dalla fine degli anni ‘70 entra a far parte del gruppo che al CERN rivela i bosoni intermedi W e Z˚, scoperta per cui Carlo Rubbia riceverà il premio Nobel. Continua ad alternare con passione ricerca e prestigiosi ruoli di dirigenza e nel 1990 succede ad Amaldi come direttore dell’Accademia dei Lincei e nel 1995 viene nominato Ministro per l’Università e la Ricerca Scientifica e Tecnologica nel governo Dini. Dopo quest’esperienza continua con lo stesso entusiasmo a partecipare alla vita universitaria romana e internazionale ancora dichiarandosi semplicemente “un uomo fortunato”. Guidato dai suoi due poli di riferimento di sempre: la sua curiosità scientifica e l’insegnamento. “Arrivato alla mia sera, - disse Salvini - trovo di essere stato un uomo fortunato, per quanto ho visto e ho contribuito, su limitatissima scala, ad attuare”.