Stan Brodsky Wins Pomeranchuk Prize

I was quite happy to hear today that Stan Brodsky, a professor of particle physics and astrophysics at Stanford University, has received together with Victor Fadin the 2015 Pomeranchuk Prize from the Russian Institute for Theoretical and Expe... Continue reading

Nane bianche in abito nero

Una delle galassie LINERs osservate dalla survey MaNGA. Avendo scoperto che l'emissione non proviene solo dal nucleo, la 'N' dell'acronimo si può togliere, dicono gli scienziati, e le galassie diventano LIERs: per l'appunto, ingannevoli. Crediti: Jennifer Johnson (The Ohio State University) and the SDSS CollaborationSi travestono da buchi neri supermassicci. Alla scoperta, presentata oggi da Francesco Belfiore all’AAS227, in Florida, hanno preso parte tre astrofisici italiani tutti quanti all’estero: oltre allo stesso Belfiore, Claudia Maraston e Roberto Maiolino, che Media INAF ha intervistato Continue reading

Chi ha spento il quasar?

Un buco nero così vorace da far spegnere il quasar dove risiede. È questa la spiegazione a cui sono giunti i ricercatori della Pennsylvania State University quando non sono riusciti a trovare alcun segno del buco nero al centro del quasar SDSS J1011+5442. Il buco nero si trova ancora lì, ovviamente, ma pare che negli ultimi dieci anni abbia inghiottito tutto il gas nelle sue vicinanze.
Italiano
Continue reading

Lo strano caso del quasar mancante

L'immagine mostra la rappresentazione artistica del "quasar che cambia aspetto" come è apparso nei primi mesi del 2015. La regione blu incandescente indica l'ultima porzione di gas mentre viene inghiottita dal buco nero centrale. Lo spettro sovrapposto è quello ottenuto dalla SDSS nel 2003. Crediti: Dana Berry/Skyworks Digital, Inc.Grazie alla lunga durata della Sloan Digital Sky Survey è stato possibile osservare un quasar a distanza di dodici anni. Il risultato è stato sorprendente: il quasar ha diminuito di 50 volte l’intensità della sua emissione in questo breve lasso di tempo. Il commento di Andrea Merloni del Max-Planck Insitute for Extraterrestrial Physics Continue reading

Segnali infrarossi dalle stelle in fuga

L'emissione infrarossa associata al bow shock di una stella in fuga, ripresa dal telescopio spaziale Spitzer della NASA. Crediti: NASA/JPL-Caltech/University of WyomingI due telescopi spaziali della NASA hanno osservato il comportamento di alcune stelle fuggitive, espulse a velocità supersonica dai loro siti di formazione Continue reading

Scia all’infrarosso per stelle in fuga

La coppia di osservatori spaziali formata da WISE e Spitzer ha contribuito ad ampliare la conoscenza delle stelle fuggitive – così chiamate per la forte velocità con cui si muovono nello spazio -  che popolano la nostra galassia.
Italiano
Continue reading

Obiettivo 2016: Marte e Giove

La stagione teatrale 2016 a tema spaziale si apre nel segno di un cielo – quello di gennaio - solcato dalla cometa Catalina e trapunto dallo sciame meteoritico delle Quadrantidi, annunciando un programma per il nuovo anno ricco di eventi ed appuntamenti dedicati ai fan del cielo: nelle prossime settimane protagonista delle cronache dell’orbita bassa sarà la Stazione Spaziale Internazionale, che vedrà sbocciare le coloratissim
Italiano
Continue reading

Quanto “pesa” un ammasso di galassie?

Questo oggetto si chiama IDCS J1426.5+3508. Immagine composta dai dati di  Hubble, Chandra e Spitzer. Crediti: NASA, ESA, and M. Brodwin (University of Missouri)IDCS 1426 si trova a 10 miliardi di anni luce dalla Terra: è così lontano da noi che la luce rilevata dai telescopi risale a quando l'Universo aveva circa un quarto della sua età attuale. Pensate che la sua massa è pari a quella di 500 trilioni di stelle simili al nostro Sole. E se questo non bastasse a renderlo speciale, IDCS 1426 è anche l'ammasso di galassie più massiccio rilevato ad un'età così precoce Continue reading