INFN

COMUNICATO STAMPA: PRESENTATA LA CARTA DELLA RADIOATTIVITÀ NATURALE DEL VENETO

Realizzato dai ricercatori dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare con il sostegno della Fondazione Cariparo, si tratta di uno studio d’avanguardia a livello internazionale, che ha anche favorito l’alta formazione di giovani talenti e lo start-up aziendale.
 
È stato presentato oggi, giovedì 5 giugno, a Padova, il documento che raccoglie tutte le misure di radioattività naturale realizzate in Veneto, nell’ambito del progetto Rad-Monitor. Si tratta di uno studio scientifico d’avanguardia a livello internazionale nel campo della geofisica nucleare, che ha prodotto una mappatura dei livelli di radioattività di origine terrestre a cui sono sottoposti i cittadini. Informazioni che saranno quindi utili alla pianificazione di standard abitativi che mitighino la concentrazione di radon in ambienti interrati e seminterrati, e che costituiscono un patrimonio per le future generazioni, le quali, in caso di contaminazione radioattiva di origine antropica, saranno in grado di confrontare gli effetti dell’inquinamento rispetto al fondo naturale.

La carta della radioattività naturale del Veneto è disponibile gratuitamente sul sito del progetto nazionale ITALRAD (ITAlian Radioactivity Project), di cui il progetto Rad-Monitor è entrato a far parte: www.fe.infn.it/italrad

Le misurazioni sono state effettuate tra il 2010 e il 2013 da un gruppo di 18 ricercatori dei Laboratori Nazionali di Legnaro dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (INFN), in collaborazione con le Università di Ferrara e di Siena. Gli scienziati hanno studiato la presenza dei radionuclidi naturali nelle rocce e nei suoli del Veneto, attraverso sofisticate misurazioni in laboratorio e circa 20.000 acquisizioni aeree. Il lavoro è stato sviluppato grazie al sostegno di 200.000 euro della Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo attraverso il bando “Progetti di Eccellenza” edizione 2009-2010.

“La carta della radioattività non è l’unico risultato rilevante del progetto Rad-Monitor. Con questo progetto abbiamo cercato di sviluppare un modello di ricerca sostenibile, in grado di dare continuità alla crescita scientifica dei giovani ricercatori”, sottolinea Fabio Mantovani dell’Università di Ferrara che ha collaborato al progetto. Circa il 50% del budget, infatti, è stato investito in assegni di ricerca post-doc grazie ai quali è stato possibile addestrare giovani ricercatori nel campo della geofisica nucleare e delle sue applicazioni sul territorio. Nell’ambito del progetto sono stati messi a punto prototipi innovativi per la misurazione delle radiazioni gamma a bordo di velivoli, favorendo la nascita di una start-up universitaria ed il trasferimento tecnologico verso aziende interessate alla produzione in serie di nuove apparecchiature per il monitoraggio ambientale. Infine, è stata l’occasione per avviare importanti collaborazioni scientifiche e culturali con il Servizio Geologico della Regione Veneto, l’Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Venezie e l’ITIS De Pretto di Schio.

Antonio Finotti, presidente della Fondazione, dichiara: “Il nostro ente è impegnato da sempre a favore della ricerca scientifica e tecnologica, nella convinzione che la ricerca abbia bisogno di essere sostenuta e rilanciata in quanto fattore di sviluppo del Paese. Siamo lieti quindi di aver sostenuto la realizzazione della carta della radioattività: un’iniziativa che ha saputo coniugare innovazione, elevati standard qualitativi e la capacità di favorire il trasferimento dei risultati conseguiti al mondo delle imprese, con un’attenzione alla formazione e al coinvolgimento professionale di giovani ricercatori di talento”. [A.V.]

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ACCORDO ITALIA-POLONIA PER LA FISICA NUCLEARE

È stato firmato l’accordo LEA-POLITA fra l’NFN e il consorzio polacco COPIN, che comprende importanti Università e Istituti di ricerca della Polonia.
L’accordo riguarda la collaborazione scientifica nel campo della fisica nucleare e delle sue applicazioni tecnologiche. Per l’Italia vi partecipano i Laboratori Nazionali dell’INFN di Legnaro, del Sud e del Gran Sasso.
L’accordo si affianca a quelli già esistenti sulle stesse tematiche fra Italia e Francia (LEA-COLLIGA), Francia e Polonia (LEA COPIGAL), chiudendo così il cerchio per una ancora più sinergica collaborazione fra i tre Paesi.
La firma è avvenuta nel corso del Secondo Workshop Internazionale del progetto SPES, che si è recentemente tenuto ai Laboratori Nazionali di Legnaro. Nel corso del wokshop sono inoltre state presentate numerose lettere d'intenzioni da parte di gruppi internazionali per l’utilizzazione della facility SPES, in fase di realizzazione a Legnaro.

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SCIENZAPERTUTTI: LA PREMIAZIONE DEL CONCORSO

Si svolge oggi a Pisa la premiazione del concorso nazionale “Simmetrie Infrante” indetto da ScienzaPerTutti, il sito di divulgazione dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare che conta oltre 1000 visitatori al giorno. I vincitori della IX edizione, a cui hanno partecipato circa 20 scuole coinvolgendo oltre 300 studenti, sono il Liceo Scientifico “Democrito” di Roma classificatosi a pari merito con l’ Istituto d’Istruzione Superiore “L. Nostro - L. Repaci” di Villa San Giovanni (RC). Al secondo e al terzo posto si sono classificati l’Istituto “Russell Newton” di Scandicci (FI) e il "S. Cannizzaro" di Colleferro (RM). La cerimonia di premiazione si tiene nel pomeriggio a Palazzo Blu, a Pisa, dove i vincitori illustreranno il loro lavoro e saranno premiati con un vero rivelatore di silicio appartenente all’esperimento AMS, il cacciatore di materia oscura, in funzione sulla stazione orbitante internazionale ISS. Dopo la premiazione è prevista una visita alla mostra dell’INFN “Balle di Scienza” che in due mesi ha superato i 30.000 visitatori.

Gli elaborati vincitori del concorso sono disponibili sul sito da cui è possibile anche iscriversi alla newsletter con gli aggiornamenti di ScienzaPerTutti.

http://scienzapertutti.lnf.infn.it/

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BALLE DI SCIENZA OLTRE 30000

Ha raggiunto e superato la soglia dei 30000 visitatori, la mostra Balle di Scienza, promossa dall’INFN in collaborazione con Università di Pisa e Scuola Normale Superiore. La mostra - che resterà a Pisa a Palazzo Blu  fino al 29 giugno - è aperta al pubblico da 10 settimane, in cui, oltre alle numerose visite scolastiche, ha catturato l’attenzione del pubblico generico, di studenti e turisti. 

Balle di Scienza racconta gli abbagli, le bufale e gli errori, che inevitabilmente hanno lastricato la strada della conoscenza umana, a partire dall’antichità fino ai giorni nostri, attraversando la soglia decisiva della nascita del metodo scientifico. E’ Galileo che ha insegnato agli scienziati a guardare con più attenzione e intelligenza i fenomeni naturali e a scovare e correggere i propri errori. Ma ancora oggi del resto, nella nostra era ipertecnologica e di comunicazione globale, capita alla scienza – sebbene con la consapevolezza del metodo - di prendere grandi cantonate.

Balle di Scienza racconta gli errori degli scienziati in un modo sorprendente e inedito, immergendo il pubblico negli errori antichi e facendogli rivivere le storie di scienziati moderni, con installazioni interattive e scenografie multimediali. “Il successo di Balle di Scienza – ha dichiarato il presidente INFN Fernando Ferroni – dimostra che un pubblico vasto può incuriosirsi della scienza e apprezzare addirittura idee molto difficili, quando il nostro racconto le rende accessibili e la comunicazione è quella più adeguata”  (v.n.)

Guarda qui la mostra in 3 minuti.

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WHAT NEXT? E L’INFN SU LE MONDE

“In inglese si chiama soul searching, ossia ricerca dell’anima. Questi sono i momenti in cui ci si immerge all’interno di se stessi per trovare le motivazioni profonde e ripartire su nuove basi e spesso verso nuove direzioni”. Inizia così l’articolo a firma del fisico Marco Zito, pubblicato su Le Monde del 21 maggio, dal titolo “Que faire après le boson de Higgs ?”, “Che cosa fare dopo il bosone di Higgs”. L’articolo racconta l’esperienza di confronto sul futuro della fisica intrapresa dall’INFN: un esperimento, unico nel suo genere, di dialogo e discussione all’interno della comunità scientifica di fisica delle particelle per capire su che cosa debba puntare la ricerca in questo settore nei prossimi anni. “Questo è l’esercizio nel quale sono impegnati centinaia di ricercatori italiani dell’INFN, l’Istituto Nazionale Italiano di Fisica Nucleare, che si sono riuniti all’inizio di aprile a Roma per la riunione What Next?", prosegue Zito nel suo articolo. "Non un workshop convenzionale, al quale vengono invitati gli esperti per fare il punto sulla disciplina e presentare le prospettive. La questione del momento è piuttosto la seguente: che cosa fare nel 2016-2017 se non si saranno fatte nuove scoperte con il grande acceleratore LHC del CERN? E se non si saranno trovati segnali di materia oscura con la nuova generazione di esperimenti consacrati a queste ricerche? La scoperta del bosone di Higgs è considerata come un importante punto di svolta. Con questa particella, il Modello Standard è completo e spiega praticamente tutti i risultati dei nostri esperimenti. Tuttavia è noto da altre misure, come quelle della cosmologia, che questa teoria non spiega più del 4% di ciò che esiste nell’universo. Inoltre, gli esperimenti a LHC non hanno trovato tracce di nuove particelle previste dalle nuove teorie. Questo stato delle cose è stato definito come “depressione post-Higgs”. Certo, non si può mancare di sottolineare che LHC è ancora solo nella sua infanzia, e possiamo aspettarci un gran numero di risultati nei prossimi anni. Tuttavia un dibattito è iniziato sui rapporti tra la fisica con gli acceleratori e gli altri metodi sperimentali. Gentilmente invitato a questa sessione di brainstorming dai colleghi italiani, ho trovato questo esercizio di riorganizzazione molto stimolante”.

L'articolo originale

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Roberto Battiston è il nuovo Presidente dell’ASI

Fonte: ASI E’ stato nominato dal ministro per l’Istruzione, Università e Ricerca, Stefania Giannini. Succede a Enrico Saggese 16 Mag 2014 Roberto Battiston è il nuovo presidente dell’Agenzia Spaziale Italiana. Fisico dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (Infn), Battiston è stato nominato dal ministro per l’Istruzione, Università e Ricerca, Stefania Giannini. Succede al professor Aldo Sandulli, commissario straordinario all’ASI… Continue reading

Battiston alla guida dell’ASI

logo asi grande MEDIA INAFLa nomina di Battiston è stata resa nota dal ministro Stefania Giannini a margine di un incontro elettorale a Terni. La nomina, secondo il ministro, dimostra che "facciamo le cose al tempo giusto, con la concretezza e la rapidità necessaria, ma anche con l'attenzione all'eccellenza" Continue reading

ROBERTO BATTISTON A CAPO DELL’ASI

È Roberto Battiston il nuovo presidente dell’Agenzia Spaziale Italiana (ASI). Battiston, chiamato a guidare l’ASI dal Ministro Stefania Giannini, è ordinario di fisica sperimentale all’Università di Trento, presidente della Commissione II dell’INFN per la Fisica Astroparticellare, e membro del TIFPA (Trento Institute for Fundamental Phisycs and Application), il nuovo Centro Nazionale dell’INFN.
“È con grande soddisfazione che apprendo la notizia della nomina del prof. Roberto Battiston a Presidente dell’ASI”, commenta Fernando Ferroni, Presidente dell’INFN. “C’è anche una componente personale in questo, avendo io lavorato per molti anni con lui nello stesso esperimento al CERN. Per l’INFN Roberto Battiston è stata la persona chiave nella costruzione delle nostre attività di fisica nello spazio. Le competenze tecnologiche acquisite dall’Ente nei progetti che Battiston ha promosso come capogruppo o da Presidente della Commissione di Fisica delle Astroparticelle ci hanno permesso di diventare partner privilegiati su satelliti scientifici americani, russi e cinesi. Sono sicuro che sarà un ottimo Presidente e colgo l’occasione per un grande in bocca al lupo”, conclude Ferroni.
Nato a Trento nel 1956, sposato con quattro figli, Roberto Battiston si è laureato in fisica alla Scuola Normale di Pisa con il massimo dei voti e la lode. Dopo essersi perfezionato in Francia, all’Ecole Normale Superieure, nel 1982 ha conseguito il dottorato presso l’Università di Parigi IX, Orsay. Nel 1983 ha vinto il concorso di ricercatore, nel 1988 è diventato professore associato e nel 1993 ha vinto il concorso come professore ordinario in fisica generale presso l’Università di Perugia. Dai tempi della laurea si è appassionato allo studio della fisica fondamentale e allo sviluppo di rivelatori e di tecnologie per la sperimentazione nel campo della fisica delle particelle elementari. Nel corso di oltre 30 anni ha svolto la sua attività di ricerca in collaborazioni scientifiche internazionali e negli ultimi 20 anni nel settore spaziale, studiando con altissima precisione i raggi cosmici dallo spazio. In particolare, nel 1994 assieme al Premio Nobel Samuel C.C. Ting ha proposto la realizzazione di uno spettrometro magnetico per effettuare misure di precisione dei raggi cosmici nello spazio: si tratta dell’esperimento AMS, portato in orbita con lo shuttle nel 2011 e da allora operativo sulla Stazione Spaziale Internazionale. Nel 2012 si è trasferito presso il Dipartimento Fisica dell’Università di Trento, dove ricopre la cattedra di fisica sperimentale, per costituire un nuovo centro nazionale dell’INFN, il TIFPA, dedicato alla fisica e tecnologia spaziale nel settore delle astroparticelle.

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