INFN

NASCE JUNO, UN GIGANTE SOTTERRANEO PER CATTURARE NEUTRINI

È stato firmato l’accordo internazionale che sancisce la nascita in Cina del Jiangmen Underground Neutrino Observatory (JUNO), al quale l’Italia partecipa con l’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (INFN). Centinaia di scienziati provenienti da tutto il mondo, riuniti in questi giorni all’Istituto di Fisica delle Alte Energie (IHEP) di Pechino, hanno dato così vita a una collaborazione internazionale per la costruzione di un gigantesco rivelatore sotterraneo di neutrini a scintillatore liquido, che sfrutterà cioè una tecnologia analoga a quella utilizzata dall’esperimento Borexino ai Laboratori Nazionali del Gran Sasso dell’INFN. “Siamo davvero entusiasti di questo esperimento, è un meraviglioso e completo programma di fisica”, commenta Gioacchino Ranucci dell’INFN appena nominato vice-coordinatore della nuova collaborazione. “Metteremo tutto il nostro impegno per il successo di JUNO, grazie anche alla lunga esperienza che abbiamo ai Laboratori del Gran Sasso, dove da quasi due decenni ci dedichiamo allo studio dei neutrini con gli apparati Borexino e Opera”, conclude Ranucci.
Il nuovo esperimento studierà la cosiddetta “oscillazione” dei neutrini, quel fenomeno per cui i neutrini, di cui sappiamo che ne esistono tre tipi, “oscillano” mutando da un tipo in un altro. Nello specifico, JUNO indagherà la questione della “gerarchia di massa dei neutrini”, cioè dell’ordine in cui sono disposte le masse dei tre tipi di neutrino.
JUNO sarà, assieme a HYPER-KAMIOKANDE in Giappone e LBNF al FERMILAB, al quale partecipa l’INFN, uno dei tre grandi esperimenti con rivelatori giganti di neutrini, prodotti artificialmente in reattori o con acceleratori, che saranno costruiti nei prossimi anni. Della collaborazione JUNO, oltre a Cina e Italia, fanno parte anche Repubblica Ceca, Francia, Finlandia, Germania, Russia e Stati Uniti.

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L’antimateria all’ombra della materia

testera-2014Misurata la deflessione di un fascio di antiprotoni. L'esperimento AEḡIS, condotto dal CERN con il supporto dell'INFN, misurato, grazie allo strumento chiamato “deflettometro di moiré”, la deflessione di un fascio di antiprotoni sotto l'effetto di una debolissima forza magnetica. Si tratta di un primo test dello strumento che ne ha verificato l’efficienza e la sensibilità, nella prospettiva di eseguire in futuro misure degli effetti della gravità su atomi di anti-idrogeno Continue reading

AEḡIS: L’OMBRA DELLA MATERIA SULL’ANTIMATERIA

L’esperimento AEḡIS (Antimatter Experiment: Gravity Interferometry and Spectroscopy), realizzato al CERN con la collaborazione dell’INFN, annuncia oggi su Nature Communications di aver misurato, grazie allo strumento chiamato “deflettometro di moiré”, la deflessione di un fascio di antiprotoni sotto l'effetto di una debolissima forza magnetica. Si tratta di un primo test dello strumento che ne ha verificato l’efficienza e la sensibilità, nella prospettiva di eseguire in futuro misure degli effetti della gravità su atomi di anti-idrogeno. Non esiste infatti ad oggi una misura diretta del fatto che l'antimateria subisca la forza gravitazionale in modo del tutto equivalente alla materia. "E' molto probabile che questa equivalenza sia vera - ha commentato Gemma Testera, viceresponsabile di AEḡIS e coordinatrice INFN della collaborazione italiana - ma la nostra misura fornirà in ogni caso un'indicazione molto utile per capire come costruire una teoria quantistica della gravità e quindi una visione unitaria delle forze fondamentali della natura, di cui ancora non disponiamo." Il “deflettometro di moiré” usato da AEḡIS è costituito da due grate parallele tra di loro poste in successione ad una certa distanza, formate da fenditure orizzontali e seguite da un rivelatore (una emulsione) che registra la posizione di arrivo delle particelle. Le scanalature delle grate provocano un “effetto ombra” (deflessione di moiré) e fanno in modo che le particelle possano arrivare sul rivelatore solo in certe specifiche posizioni verticali, selezionando la direzione del raggio incidente. Se una debole forza agisce sulle particelle durante il volo tra le grate la forma dell'ombra si modifica e si può risalire al valore della forza. E' con questo dispositivo che la collaborazione AEḡIS è riuscita a misurare gli effetti di una debolissima forza magnetica sugli antiprotoni. “Questo risultato rappresenta la prima misura della deflessione di moiré con antimateria” ha aggiunto Gemma Testera. “AEḡIS si prepara in futuro a misurare l'effetto della forza di gravità su atomi di anti-idrogeno, con un dispositivo simile a questo, ma molto più grande, che provocherà uno spostamento della forma dell’ombra, analogo a quello ottenuto ora con il campo magnetico su antiprotoni." (s.c.)

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Qualche considerazione sulla mobilità dei ricercatori INFN

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ESCE LA NUOVA NEWSLETTER EUROPEA DELL’INFN

newsletter europaÈ stato pubblicato il primo numero della newsletter che l’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare ha pensato per il Semestre italiano di Presidenza Europea. Il nuovo prodotto editoriale, che uscirà con cadenza mensile, nella doppia versione inglese e italiano, è principalmente rivolto a istituzioni, mondo della politica e della ricerca, nazionali ed europei.
I contenuti, che saranno focalizzati sugli aspetti internazionali delle attività dell’INFN, sono organizzati in varie sezioni: oltre alle news, troveranno spazio interviste a scienziati e rappresentanti delle istituzioni, focus sui progetti europei in corso, approfondimenti non solo sulla ricerca di base ma anche sulle applicazioni e il trasferimento tecnologico. Il primo numero si apre con un’intervista a Fernando Ferroni, presidente dell’INFN, che traccia una panoramica dell’impegno dell’INFN a livello europeo. Inoltre, protagonisti di questa edizione sono il progetto europeo Km3NeT per la costruzione di un rivelatore di neutrini nel Mar Mediterraneo, e gli strumenti sviluppati per la fisica nucleare e applicati ai beni culturali.
E' possibile richiedere l'iscrizione alla newsletter a: comunicazione@presid.infn.it.
Buona lettura!

EU INFN Newsletter

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RICERCATRICE DEL GSSI VINCE IL PREMIO MICROSOFT

Catia Trubiani, ricercatrice post-doc in Informatica presso il GSSI, si è aggiudicata quest’anno uno dei premi messi in palio da Microsoft Research per i migliori progetti di ricerca. Il premio prevede di poter usufruire per un anno della piattaforma Microsoft Azure per eseguire calcoli di grandi quantità di dati utilizzando le risorse cloud. Il valore di mercato stimato del premio è di 40.000 dollari in risorse di calcolo. DESPACE (DEtecting and Solving Performance Antipatterns in Cloud Enviroments) è il nome del progetto vincitore: il suo obiettivo è lo sviluppo di un prototipo per analizzare le aste online. “Un supporto raccoglierà i dati – spiega Catia Trubiani – mentre Microsoft Azure sarà l'infrastruttura cloud per la loro elaborazione e per la pianificazione delle azioni a supporto di comunicazioni veloci e sicure durante le aste “. Il sistema sarà self-adaptive cioè in grado di rilevare potenziali problemi di performance e risolverli anticipatamente tramite l'utilizzo di antipattern che descrivono le cosiddette bad practice, vale a dire i problemi che si incontrano più frequentemente durante lo sviluppo del software e le loro soluzioni. L'obiettivo del progetto è garantire un sistema con adeguate prestazioni assicurando riservatezza e sincronizzazione dei dati”, conclude Trubiani.
“Questo prestigioso riconoscimento, dovuto anche alla collaborazione del GSSI con l'istituto Microsoft presso il Barcelona supercomputing center coordinato da Fabrizio Gagliardi, visiting professor del GSSI, contribuirà sicuramente al far conoscere il GSSI a livello internazionale e offrire ai suoi dottorandi ulteriori possibilità di sperimentazione e collaborazione”, commenta Rocco De Nicola dell’IMT- Institute for Advanced Studies di Lucca e coordinatore del dottorato in Informatica del GSSI.

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Un premio nel nome di Bassoli

romeoA poco meno di un anno l’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare e la Scuola Internazionale Superiore di Studi Avanzati (SISSA) hanno istituito un premio lui dedicato Continue reading

UN PREMIO DEDICATO A ROMEO BASSOLI

Comunicato stampa. L’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (INFN) e la Scuola Internazionale Superiore di Studi Avanzati (SISSA) hanno istituito un premio per la raccolta delle testimonianze orali della scienza, dedicato a Romeo Bassoli, giornalista scientifico di grande levatura, capo ufficio comunicazione dell’INFN, fino al giorno della sua scomparsa, nell’ottobre 2013, e per molto anni docente del master in comunicazione della scienza della SISSA.
L’obiettivo finale del premio è dare voce a testimonianze ed esperienze che raccontino la scienza, raccogliendole e organizzandole in un archivio consultabile e fruibile da tutti.
Il premio andrà, quindi, al miglior progetto per la raccolta delle testimonianze orali, nella consapevolezza che la scrittura è una delle forme di comunicazione e condivisione del sapere: la tradizione orale, il racconto sono, infatti, strumenti altrettanto potenti.
“Romeo Bassoli ha cambiato la comunicazione della scienza, ha inventato un nuovo modo di raccontarla e lo fatto in modo stupefacente”, ricorda Fernando Ferroni, presidente dell’INFN.  “Il premio è dedicato, in questa prima edizione, al miglior progetto di memoria di scienza sul tema della fisica delle particelle per proseguire idealmente un racconto che Romeo sapeva fare da vero maestro, valorizzando e supportando idee nuove di giovani appassionati di scienza”, conclude Ferroni.

Il premio memorie di scienza

Il bando

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