INAF

Immuni e privacy: il parere di un astroinformatico

Negli ultimi giorni l’app Immuni, dopo l’appello del presidente del Consiglio a scaricarla, è di nuovo al centro dell’attenzione. Molti si domandano quanto sia o meno invasiva per la privacy. Media Inaf lo ha chiesto a Riccardo Smareglia, responsabile Ict e Science Data Management dell’Inaf Continue reading

Venere va sulla Luna

Due astronomi dell’università di Yale hanno simulato impatti di meteoriti e comete su Venere ipotizzando che essa abbia avuto, in passato, oceani di acqua e un’atmosfera sottile come la Terra. La verifica di tale ipotesi, suffragata dallo studio della composizione chimica dell’attuale atmosfera, svelerebbe definitivamente il passato abitabile del pianeta. Secondo le simulazioni, la traiettoria di una considerevole quantità di materiale espulso in seguito agli impatti sarebbe arrivata sulla Luna, rimanendo pressoché inalterata nella composizione e sarebbe individuabile tuttora nelle rocce lunari. Tutti i dettagli sul Planetary Science Journal Continue reading

Il sublime Arrokoth

Arrokoth, noto anche come Ultima Thule – il primitivo oggetto transnettuniano che la sonda spaziale New Horizons della Nasa ha sorvolato per la prima volta il primo dell'anno del 2019 – potrebbe aver cambiato la sua forma in modo significativo nei primi 100 milioni di anni dalla sua formazione. A dirlo è uno studio condotto da un gruppo di ricercatori guidati dall'Accademia Cinese delle Scienze e dal Max Planck Institute for Solar System Research. Lo studio suggerisce inoltre che l'attuale forma di Arrokoth, simile a quella di un pupazzo di neve appiattito, potrebbe essere dovuta a un degassamento di composti volatili indotto dalla sublimazione. Tutti i dettagli su Nature Astronomy Continue reading

Misurato il redshift gravitazionale del Sole

Osservando la luce del Sole con uno spettrografo ad altissima precisione, un gruppo internazionale di ricercatori tra cui Paolo Molaro, astrofisico dell'Istituto Nazionale di Astrofisica (Inaf), ha misurato, con accuratezza senza precedenti, il redshift gravitazionale del Sole – un minuscolo spostamento verso il rosso della luce solare dovuto alla forza di gravità della nostra stella Continue reading

Una nuova prospettiva sulla formazione stellare

Alcuni astronomi della University of Western Australia e dell’Icrar hanno sviluppato un nuovo modo di studiare la formazione stellare nelle galassie, dall'alba dei tempi a oggi. In particolare, hanno considerato la variazione nel tempo del contenuto di elementi chimici pesanti – i metalli – prodotti durante l’evoluzione stellare. La nuova tecnica, applicata a circa 7000 galassie vicine, ha consentito di ricostruire la storia di formazione stellare delle galassie e del cosmo, rivelando che l’universo ha formato la maggior parte delle stelle nei primi 4 miliardi di anni dopo il Big Bang. Tutti i dettagli su Mnras Continue reading

L’esagono di Saturno: quando i lati non contano

Alla base della formazione dell'esagono di Saturno, la spettacolare e maestosa tempesta che vortica al Polo Nord del pianeta, ci sarebbero moti di convezione termica profonda. A dirlo sono i risultati di un nuovo studio condotto da due scienziati planetari della Harvard University effettuando sofisticate simulazioni di circolazione atmosferica in 3D. Tutti i dettagli su Pnas Continue reading

Impatto delle mega-costellazioni satellitari su SKA

La Ska Organization, a guida del progetto internazionale Square Kilometre Array, ha intrapreso un'analisi preliminare del potenziale impatto delle attuali mega-costellazioni satellitari sui suoi radiotelescopi, identificando anche possibili mitigazioni. Ciò che emerso è che sono necessarie misure correttive da parte degli operatori delle mega-costellazioni satellitari per ridurre al minimo l’impatto sulle osservazioni dei suoi radiotelescopi Continue reading

La vista cosmica del cielo Nord di Tess

Tess, il cacciatore di pianeti della Nasa, ci ha regalato un nuovo panorama del cielo settentrionale, assemblato a partire da 208 immagini individuali. Tess ha ripreso circa il 75 percento del cielo, scoprendo 74 esopianeti, e a oggi ha restituito oltre 40 terabyte di dati, equivalenti allo streaming di circa 12 mila film ad alta definizione Continue reading