Astronomia

A caccia di nane bianche e pianeti distrutti con Jwst

Il telescopio spaziale James Webb ci regala nuove immagini mozzafiato del nostro vicinato galattico. Un gruppo di ricerca guidato dall’Inaf ha sfruttato le enormi potenzialità di Jwst per osservare, per la prima volta all’infrarosso, l’intera sequenza di raffreddamento delle nane bianche in un vicino ammasso globulare, rivelando un eccesso di emissione infrarossa, potenziale indizio di antichi sistemi planetari distrutti Continue reading

Via libera ad Andes, alla ricerca di vita su altri mondi

Oggi Eso ha firmato l’accordo con un consorzio internazionale guidato da Inaf per la progettazione e la costruzione di Andes, uno strumento di altissima tecnologia che sarà installato su Elt. Andes verrà utilizzato per cercare segni di vita negli esopianeti e studiare le prime stelle che si sono accese nell’universo, oltre che per testare le variazioni delle costanti fondamentali della fisica e misurare l'accelerazione dell'espansione dell'universo Continue reading

Ammassi globulari d’estate

Giugno è il mese dell'inizio dell'estate astronomica. Ma è anche un ottimo mese per sfruttare le poche ore di buio e osservare tantissimi ammassi globulari. Solo contando quelli catalogati da Messier, se ne vedono 27 sopra l'orizzonte. Per chi ha la possibilità di osservare al telescopio, non fatevi scappare i più luminosi e sicuramente M13, nella costellazione di Ercole, visibile anche con un binocolo Continue reading

In pieno giorno, a guardar le stelle

Gli astronomi della Macquarie University, con il loro telescopio ottico multi-obiettivo Huntsman, hanno sperimentato una nuova tecnica per osservare gli oggetti celesti durante il giorno, che potrebbe consentire il monitoraggio nel visibile dei satelliti 24 ore su 24 e migliorare notevolmente la sicurezza sulla Terra e nello spazio Continue reading

Ghiacci di CO2 e CO al confine del Sistema solare

Per la prima volta sono stati osservati ghiacci di anidride carbonica e monossido di carbonio su oggetti transnettuniani nelle zone più lontane del Sistema solare. La scoperta è stata possibile grazie alle capacità spettrali nell'infrarosso del James Webb Space Telescope, che ha analizzato la composizione chimica di 59 oggetti transnettuniani e centauri. Tutti i dettagli su Nature Astronomy Continue reading

Se la materia oscura interagisce con sé stessa

La materia oscura potrebbe avere proprietà collisionali. Ad avanzare l’ipotesi è uno studio della Sissa di Trieste che, grazie alle simulazioni, ha fornito una possibile spiegazione di quanto osservato in El Gordo, un gigantesco ammasso di galassie in collisione. La ricerca, pubblicata su A&A, fornisce un importante supporto allo scenario della “self interacting dark matter”, un modello alternativo a quello standard Continue reading

Tutti gli strati e i colori di Marte

Grazie a un’approfondita analisi di due classi di meteoriti marziane, gli scienziati della Scripps Institution of Oceanography dell’Università della California a San Diego hanno capito che Marte ha una struttura distinta nel mantello e nella crosta, composta da minerali diversi. Un importante indizio anche per le missioni future sul Pianeta rosso Continue reading

All’origine dei buchi neri di massa intermedia

Uno studio guidato dall'Università di Tokyo ha dimostrato un possibile meccanismo di formazione dei buchi neri di massa intermedia negli ammassi globulari. Le prime simulazioni di formazione di ammassi massicci "stella per stella" hanno rivelato che le nubi molecolari sufficientemente dense possono dare vita a stelle molto massicce che evolvono in buchi neri di massa intermedia. I dettagli su Science Continue reading