L’impatto da asteroide più grande del mondo

Andrew Glikson con un campione di suevite, una roccia in parte di materiale fuso che si forma dopo un impatto. Crediti: D. SeymourSi tratta di un cratere di 400 chilometri che però oggi non esiste più. Un gruppo di ricercatori, scavando per più di due chilometri sotto la crosta terrestre, ha trovato le tracce di questo violento impatto che può risalire a oltre 300 milioni di anni fa Continue reading

IAEA Director General Urges Iran to Clarify Nuclear Concerns

Iran needs to help clarify concerns about possible military dimensions to its nuclear programme but progress so far has been limited, IAEA Director General Yukiya Amano said in a statement at the Carnegie International Nuclear Policy Conference in Wash... Continue reading

Svelato il mistero dell’esplosione stellare del 1670

La nova del 1670 registrata da Hevelius. Questa mappa mostra la posizione della nova (in rosso) che apparve nell'anno 1670, fu registrata dal famoso astronomo Hevelius e pubblicata dalla Royal Society in Inghilterra nella rivista Philosophical Transactions. Nuove osservazioni con APEX e altri telescopi hanno rivelato che la stella vista apparire in cielo dagli astronomi europei nel 1670 non era una nova, ma un tipo più raro e violento di collisione stellare, così spettacolare da essere visibile facilmente a occhio nudo durante il primo scoppio. Invece, le tracce lasciate sono così deboli che era necessaria un'analisi accurata con telescopi nella banda submillimetrica per poter risolvere l'enigma, svelato finalmente più di 340 anni dopo. Crediti: Royal SocietyGli ultimi dati pubblicati su Nature rivelano che la stella vista apparire in cielo dagli astronomi europei nel 1670 non era una nova, bensì un tipo più raro e violento di collisione stellare, così spettacolare da essere visibile facilmente a occhio nudo durante il primo scoppio Continue reading

Trieste ospita tre meeting sul progetto SKA

La sede principale dell'Osservatorio Astronomico di TriesteSarà il network di radiotelescopi più potente mai costruito e l’INAF è presente in quattro consorzi di lavoro: Telescope Manager, Central Signal Processor, Dish e Low-Frequency Aperture Array. L'Italia è coinvolta con gli Osservatori Astronomici di Arcetri, Catania, Trieste, Teramo e l’Istituto di Radio Astronomia dell'INAF Continue reading

L’ASI ai ‘Nuovi Orizzonti nello Spazio” di Sitael

A pochi mesi dalla sua inaugurazione, avvenuta nello scorso settembre alla presenza del primo ministro Matteo Renzi, il nuovo stabilimento Sitael di Mola di Bari è stato teatro venerdì scorso di una sorta di ‘Stati generali dello Spazio’ in Italia intitolato “Nuovi Orizzonti dello Spazio” e incentrato sulle prospettive e le potenzialità nel campo dei piccoli satelliti.

Al meeting, aperto dal sindaco del capoluogo pugliese Antonio Decaro e dal governatore Nichi Vendola, hanno preso parte il ministro dell’Istruzione, Università e Ricerca Stefania Giannini, il Consigliere Militare di Palazzo Chigi Carlo Magrassi, il presidente dell’Agenzia Spaziale Italiana Roberto Battiston e il responsabile del Centro Ricerca e Tecnologia dell’ESA Franco Ongaro.

“Qui meccanica e tecnologie si abbracciano e rappresentano quella specializzazione intelligente condivisa con l’Unione Europea” ha detto Vendola, intervenuto anche nella veste di presidente del consorzio Nereus, il network delle regioni europee ad alta ‘vocazione spaziale’. Il contributo di Sitael – ha aggiunto il governatore - è “fondamentale per scorgere il nuovo evo in cui siamo piombati” con la prospettiva di prefigurare un modello di sviluppo alternativo “oggi incarnato dal settore spaziale”.

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Sinergie, dati e conoscenze per incrementare l’uso dei dati spaziali per l’osservazione della Terra

L’osservazione della Terra avrà da oggi e per i prossimi cinque anni una strategia condivisa tra l’Agenzia Spaziale Italiana (ASI) e l’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (ISPRA). Al centro dell’attenzione l’accesso ai dati dei sistemi satellitari delle Sentinelle del sistema europeo Copernicus, del sistema italiano COSMO-SkyMed e di altri satelliti nell’ambito delle attività di monitoraggio e controllo del Pianeta. Le azioni necessarie per un impiego efficace ed efficiente delle risorse, nell’ambito delle rispettive competenze, sono contenute e sono al centro dell’Accordo Quadro, firmato oggi dal Presidente dell’ASI, Roberto Battiston e dal Presidente dell’ISPRA, Bernardo De Bernardinis.

L’intesa definisce gli obiettivi strategici del sistema nazionale spaziale, identificando le priorità e le necessità in materia ambientale che possono essere validamente affrontate e risolte, attraverso l’utilizzo delle tecnologie e infrastrutture spaziali messe in campo dall’ASI.

Con l’Accordo si potenzieranno le attività congiunte di ricerca scientifica e di servizio operativo, attraverso il coordinamento delle risorse umane e infrastrutturali messe a disposizione dall’ASI e dall’ISPRA. Lo scopo è la definizione di una piattaforma unica di gestione dei dati geospaziali e l’integrazione nel Collaborative Ground Segment italiano – di cui l’ASI è il National Point of Contact (NPC) per il sistema Copernicus – per favorire il rafforzamento dei mezzi a disposizione di entrambi gli enti, delle professionalità e delle produzioni, in modo da garantire la interoperatività e la condivisione, anche in tempo reale, dei dati e delle informazioni in essa conservati.

‘Oggi abbiamo messo la firma – ha sottolineato il presidente dell’Agenzia Spaziale Italiana, Roberto Battiston - su un documento importate per il controllo e il monitoraggio della Terra dallo spazio. L’Uso dei dati satellitari dei sistemi italiani ed europei ci confermano ancora una volta l’importanza del supporto spaziale nella realizzazione di applicazioni e servizi a beneficio dei cittadini. Dalla collaborazione con ISPRA ci attendiamo importanti ricadute nell’ambito della promozione della ricerca e sviluppo, dell’innovazione, del migliore utilizzo delle risorse spaziali e delle infrastrutture di terra: tutti ambiti nei quali l’ASI sta investendo molto’.

“L’Accordo firmato oggi”, ha commentato il Presidente dell’ISPRA Bernardo De Bernardinis, “si inserisce in un percorso intrapreso dall’ISPRA che prevede una rete di collaborazioni tra i vari enti di ricerca, per incrementare ed ottimizzare le reciproche potenzialità. In particolare, questo con l’ASI rappresenta un notevole passo avanti non solo per ciò che riguarda le conoscenze legate all’Osservazione della Terra, ma anche in termini di servizio pubblico reso al nostro Paese. I dati reperiti attraverso le tecnologie satellitari, settore in cui l’Italia è assolutamente all’avanguardia nel panorama europeo, saranno omogenei, condivisi e soprattutto accessibili agli utenti che ne hanno bisogno per le loro attività di gestione del territorio”.

Sulla base dell’Accordo, l’ISPRA partecipa in qualità di utente di riferimento allo sviluppo, alla sperimentazione e alla validazione di sistemi spaziali, delle loro componenti di terra. S’impegna inoltre, nell’ambito dei propri compiti, al controllo, monitoraggio, analisi, valutazione e reporting ambientali, individuando e diffondendo buone pratiche di utilizzo di dati, informazioni, prodotti e servizi generati dall'osservazione della Terra da missioni nazionali, europee (Copernicus) e internazionali.

L’ASI, da parte sua, assicura l’accesso agli utilizzatori civili istituzionali dei dati acquisiti dal sistema duale italiano COSMO-SkyMed e delle altre missioni nazionali, o realizzate in cooperazione, e affida all’ISPRA la cura della catalogazione e la raccolta dei dati geografici, territoriali ed ambientali.

A una Commissione di Coordinamento, costituita da sei membri, tre per ciascun ente, è affidato il compito di gestire e indirizzare le attività e le iniziative previste nell’Accordo.

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Una nuova nova a occhio nudo

nova2Scoperta qualche giorno fa, la Nova del Sagittario 2015 numero 2 si avvia a diventare la più luminosa del suo genere degli ultimi anni, visibile alle medie latitudini settentrionali con un binocolo, ma anche a occhio nudo Continue reading

ASI e ISPRA, firmato accordo quadro

L’Osservazione della Terra avrà da oggi e per i prossimi cinque anni una strategia condivisa tra l’Agenzia Spaziale Italiana e l’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (ISPRA). Al centro dell’attenzione l’accesso ai dati dei sistemi satellitari delle Sentinelle del sistema europeo Copernicus, del sistema italiano COSMO-SkyMed e di altri satelliti nell’ambito delle attività di monitoraggio e controllo del pianeta. Le azioni necessarie per un impiego efficace ed efficiente delle risorse, nell’ambito delle rispettive competenze, sono contenute e sono al centro dell’Accordo Quadro, firmato oggi dal presidente dell’ASI, Roberto Battiston e dal presidente dell’ISPRA, Bernardo De Bernardinis


L’intesa definisce gli obiettivi strategici del sistema nazionale spaziale, identificando le priorità e le necessità in materia ambientale che possono essere validamente affrontate e risolte, attraverso l’utilizzo delle tecnologie e infrastrutture spaziali messe in campo dall’ASI.


Con l’accordo si potenzieranno le attività congiunte di ricerca scientifica e di servizio operativo, attraverso il coordinamento delle risorse umane e infrastrutturali messe a disposizione dall’ASI e dall’ISPRA. Lo scopo è la definizione di una piattaforma unica di gestione dei dati geospaziali e l’integrazione nel Collaborative Ground Segment italiano – di cui l’ASI è il National Point of Contact (NPC) per il sistema Copernicus – per favorire il rafforzamento dei mezzi a disposizione di entrambi gli enti, delle professionalità e delle produzioni, in modo da garantire la interoperatività e la condivisione, anche in tempo reale, dei dati e delle informazioni in essa conservati.

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