“Nessuno tocchi Samantha!”
A volte il giudizio diretto dei lettori funziona meglio di qualsiasi richiesta di rettifica. E sul web, quando i commenti sono gestiti in modo trasparente e raccolti da professionisti, il risultato può essere davvero straordinario. E’ appena successo. E ci riguarda da vicino.
Pochi giorni fa l’Espresso ha pubblicato un breve articolo basato su vecchie criticità dei bilanci dell’ASI per l’esercizio finanziario 2013, dunque relative alla precedente gestione dell’Agenzia. Criticità rilevate della Corte dei Conti e ormai – come la stessa Magistratura contabile rileva, ma l’articolo purtroppo tace - ampiamente superate dall’attuale presidenza.
Lo stesso articolo – a suo modo megafono del comunicato di un sindacato che, in vista della trattativa con la controparte e come è nelle regole ‘del gioco’, esprime una forte vis polemica – per meglio attirare l’attenzione era corredato di un titolone decisamente ‘tirato’ e, soprattutto, una vecchia foto della Cristoforetti. Quella in cui la nostra astronauta stringe la mano all’ingegner Enrico Saggese, l’ex presidente dell’ASI dimessosi oltre un anno fa in seguito a note vicende che sono al vaglio di un processo in corso.
Ed è qui che tra il popolo dei lettori è partita la sommossa: “Non toccateci Samantha!” era il leit motiv.
Il settimanale, per firma del caporedattore e responsabile dell'on-line Marco Pratellesi, ha immediatamente cambiato la foto e ha chiesto scusa ai lettori dimostrando una professionalità che si era decisamente appannata a seguito di questi eventi.
Ci auguriamo che prossimamente, sempre per rispetto dei lettori, lo stesso settimanale informi di come il nostro Paese abbia mantenuto in campo spaziale una posizione di assoluto rilievo tra le potenze mondiali del settore; e di come l’impegno continuo dell’ASI, soprattutto nel corso della nuova presidenza, stia permettendo all’Italia di guardare al futuro da protagonista: lo testimoniano i fatti e i risultati che giorno dopo giorno, riportiamo sulle pagine di questo sito.
L’ASI resta naturalmente sempre a completa disposizione dei cittadini e della stampa, per fornire ogni genere di informazioni.
Il suono delle stelle
Un esperimento di idrodinamica, basato sull'interazione tra la luce emessa da un laser e un plasma, ha fornito con sorpresa dei ricercatori una evidenza sperimentale sul fatto che il plasma può generare una serie di impulsi di pressione sotto forma di onde sonore con frequenze prossime al trilione di Hertz. I risultati implicano non solo che è stato trovato un nuovo metodo che permette di generare onde acustiche in un fluido in movimento ma che tale fenomeno può prodursi sulla superficie delle stelle Continue reading
Where is Dawn now?
Il 28 Marzo la conferenza di inaugurazione del progetto dell’artista Leonardo Petrucci, realizzato all’ex Pastificio Cerere di Roma. Un'iniziativa tra arte e scienza in collaborazione con INAF-IAPS, ASI e NASA Continue reading
Per i Big Data una grande soluzione
Fra pochi anni lo Square Kilometre Array sarà completato e gli astronomi avranno a che fare con una grande quantità di dati che le antenne, costruite in Sudafrica e Australia, raccoglieranno già dal 2020. Per analizzarli in maniera efficiente è stato messo a punto un nuovo approccio Continue reading
The dawn of DUNE
A powerful planned neutrino experiment gains new members, new leaders and a new name.
The neutrino experiment formerly known as LBNE has transformed. Since January, its collaboration has gained about 50 new member institutions, elected two new spokespersons and chosen a new name: Deep Underground Neutrino Experiment, or DUNE.
The proposed experiment will be the most powerful tool in the world for studying hard-to-catch particles called neutrinos. It will span 800 miles. It will start with a near detector and an intense beam of neutrinos produced at Fermi National Accelerator Laboratory in Illinois. It will end with a 10-kiloton far detector located underground in a laboratory at the Sanford Underground Research Facility in South Dakota. The distance between the two detectors will allow scientists to study how neutrinos change as they zip at close to the speed of light straight through the Earth.
“This will be the flagship experiment for particle physics hosted in the US,” says Jim Siegrist, associate director of high-energy physics for the US Department of Energy’s Office of Science. “It’s an exciting time for neutrino science and particle physics generally.”
In 2014, the Particle Physics Project Prioritization Panel identified the experiment as a top priority for US particle physics. At the same time, it recommended the collaboration take a few steps back and invite more international participation in the planning process.
Physicist Sergio Bertolucci, director of research and scientific computing at CERN, took the helm of an executive board put together to expand the collaboration and organize the election of new spokespersons.
DUNE now includes scientists from 148 institutions in 23 countries. It will be the first large international project hosted by the US to be jointly overseen by outside agencies.
This month, the collaboration elected two new spokespersons: André Rubbia, a professor of physics at ETH Zurich, and Mark Thomson, a professor of physics at the University of Cambridge. One will serve as spokesperson for two years and the other for three to provide continuity in leadership.
Rubbia got started with neutrino research as a member of the NOMAD experiment at CERN in the ’90s. More recently he was a part of LAGUNA-LBNO, a collaboration that was working toward a long-baseline experiment in Europe. Thomson has a long-term involvement in US-based underground and neutrino physics. He is the DUNE principle investigator for the UK.
Scientists are coming together to study neutrinos, rarely interacting particles that constantly stream through the Earth but are not well understood. They come in three types and oscillate, or change from type to type, as they travel long distances. They have tiny, unexplained masses. Neutrinos could hold clues about how the universe began and why matter greatly outnumbers antimatter, allowing us to exist.
“The science is what drives us,” Rubbia says. “We’re at the point where the next generation of experiments is going to address the mystery of neutrino oscillations. It’s a unique moment.”
Scientists hope to begin installation of the DUNE far detector by 2021. “Everybody involved is pushing hard to see this project happen as soon as possible,” Thomson says.
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