AEḡIS: L’OMBRA DELLA MATERIA SULL’ANTIMATERIA
L’esperimento AEḡIS (Antimatter Experiment: Gravity Interferometry and Spectroscopy), realizzato al CERN con la collaborazione dell’INFN, annuncia oggi su Nature Communications di aver misurato, grazie allo strumento chiamato “deflettometro di moiré”, la deflessione di un fascio di antiprotoni sotto l'effetto di una debolissima forza magnetica. Si tratta di un primo test dello strumento che ne ha verificato l’efficienza e la sensibilità, nella prospettiva di eseguire in futuro misure degli effetti della gravità su atomi di anti-idrogeno. Non esiste infatti ad oggi una misura diretta del fatto che l'antimateria subisca la forza gravitazionale in modo del tutto equivalente alla materia. "E' molto probabile che questa equivalenza sia vera - ha commentato Gemma Testera, viceresponsabile di AEḡIS e coordinatrice INFN della collaborazione italiana - ma la nostra misura fornirà in ogni caso un'indicazione molto utile per capire come costruire una teoria quantistica della gravità e quindi una visione unitaria delle forze fondamentali della natura, di cui ancora non disponiamo." Il “deflettometro di moiré” usato da AEḡIS è costituito da due grate parallele tra di loro poste in successione ad una certa distanza, formate da fenditure orizzontali e seguite da un rivelatore (una emulsione) che registra la posizione di arrivo delle particelle. Le scanalature delle grate provocano un “effetto ombra” (deflessione di moiré) e fanno in modo che le particelle possano arrivare sul rivelatore solo in certe specifiche posizioni verticali, selezionando la direzione del raggio incidente. Se una debole forza agisce sulle particelle durante il volo tra le grate la forma dell'ombra si modifica e si può risalire al valore della forza. E' con questo dispositivo che la collaborazione AEḡIS è riuscita a misurare gli effetti di una debolissima forza magnetica sugli antiprotoni. “Questo risultato rappresenta la prima misura della deflessione di moiré con antimateria” ha aggiunto Gemma Testera. “AEḡIS si prepara in futuro a misurare l'effetto della forza di gravità su atomi di anti-idrogeno, con un dispositivo simile a questo, ma molto più grande, che provocherà uno spostamento della forma dell’ombra, analogo a quello ottenuto ora con il campo magnetico su antiprotoni." (s.c.)
Antartide: estratta una nuova carota di ghiaccio per lo studio del paleoclima
Con il campionamento delle carote di ghiaccio, svoltosi in circa quattro settimane a temperature di -30°C presso il
Laboratorio EuroCold (European Cold Laboratory Facilities) dell’Università di Milano-Bicocca, si è conclusa la prima fase dell’iniziativa scientifica IPICS-2kyr-Italia, coordinata dall’ENEA e finalizzata alla raccolta di una sequenza paleoclimatica in un sito remoto della Calotta orientale dell’Antartide. Al Progetto, finanziato dal MIUR nell’ambito del Programma Nazionale di Ricerche in Antartide, hanno partecipato anche l’Università di Trieste, il CNR con la sede di Venezia dell'IDPA (Istituto per la Dinamica dei Processi Ambientali), l’Università di Milano-Bicocca, l’INGV, l’Università di Firenze e ricercatori coreani afferenti al KOPRI (Korean Polar Research Institute), nell’ambito di un accordo di collaborazione logistica e scientifica quinquennale siglato con ENEA.
I ghiacci delle calotte polari costituiscono preziosi archivi naturali della storia climatica e ambientale della Terra e il loro studio ha contribuito considerevolmente alle valutazioni dell’IPCC (Intergovernmental Panel on Climate Change) circa i cambiamenti in atto e le tendenze future. Il progetto IPICS-2kyr-Italia, tramite perforazioni multiple nella calotta antartica, ha lo scopo di fornire nuovi dati sulla variabilità climatica negli ultimi 2000 anni. E’ questa una delle priorità scientifiche individuate da IPICS (International Partnership in Ice Core Sciences), un organismo promosso da IGBP-PAGES (Past Global Changes) SCAR e IASC che coinvolge scienziati e tecnici di 32 nazioni, tra le quali figura anche l'Italia.
Una parte essenziale di questo progetto è stata rappresentata dal prelievo delle carote di nevato e ghiaccio che si è svolto durante la campagna estiva della spedizione italiana in Antartide 2013-14. Il sito di perforazione, prescelto per l’elevato accumulo nevoso, dista circa 500 km dalla Base costiera italiana Mario Zucchelli alla quota di 1900 metri (temperatura media annua – 32 °C). Per svolgere le attività di perforazione previste dal progetto é stato allestito un campo remoto temporaneo, costituito da mezzi cingolati e moduli montati su slitte che sono stati trasferiti sul posto con una traversa sulla calotta antartica di circa 250 km. Il gruppo di lavoro, composto da 8 persone tra ricercatori e personale tecnico-logistico, ha soggiornato per circa 60 giorni nel Plateau antartico operando in condizioni climatico-ambientali-logistiche severe. La perforazione è stata condotta dai tecnici ENEA del Centro del Brasimone che hanno messo a disposizione di questo progetto l’esperienza maturata durante i prestigiosi programmi internazionali sulle carote di ghiaccio EPICA e TALDICE.
Nella seconda fase di questa iniziativa scientifica, già approvata per il finanziamento nell’ambito del Programma Nazionale di Ricerche in Antartide, i campioni delle carote saranno studiati mediante analisi chimiche, isotopiche e fisiche, delle polveri e dei gas contenuti nel ghiaccio. Sarà così possibile ricostruire con notevole dettaglio temporale l’evoluzione delle temperature, della composizione dell’atmosfera e della circolazione atmosferica, la frequenza delle eruzioni vulcaniche e l’inquinamento atmosferico prodotto dalle attività umane nel corso dell’ultimo millennio.

Per approfondimenti
IPICS: http://www.pages-igbp.org/workinggroups/endorsed-and-affiliated/ipics
PNRA: http://www.italiantartide.it/spedizioni/xxix/
EuroCold: http://www.unimib.it/upload/pag/45004/1/eu/eurocolda5.pdf
EPICA: http://www.esf.org/index.php?id=855
TALDICE: www.taldice.org
Roma, 24 Luglio 2014 Continue reading
Antartide: estratta una nuova carota di ghiaccio per lo studio del paleoclima<br />
Con il campionamento delle carote di ghiaccio, svoltosi in circa quattro settimane a temperature di -30°C presso il Laboratorio EuroCold (European Cold Laboratory Facilities) dell’Università di Milano-Bicocca, si è conclusa la prima fase dell’iniziativa scientifica IPICS-2kyr-Italia, coordinata dall’ENEA e finalizzata alla raccolta di una sequenza paleoclimatica in un sito remoto della Calotta orientale dell’Antartide. Al Progetto, finanziato dal MIUR nell’ambito del Programma Nazionale di Ricerche in Antartide, hanno partecipato anche l’Università di Trieste, il CNR con la sede di Venezia dell'IDPA (Istituto per la Dinamica dei Processi Ambientali), l’Università di Milano-Bicocca, l’INGV, l’Università di Firenze e ricercatori coreani afferenti al KOPRI (Korean Polar Research Institute), nell’ambito di un accordo di collaborazione logistica e scientifica quinquennale siglato con ENEA.
I ghiacci delle calotte polari costituiscono preziosi archivi naturali della storia climatica e ambientale della Terra e il loro studio ha contribuito considerevolmente alle valutazioni dell’IPCC (Intergovernmental Panel on Climate Change) circa i cambiamenti in atto e le tendenze future. Il progetto IPICS-2kyr-Italia, tramite perforazioni multiple nella calotta antartica, ha lo scopo di fornire nuovi dati sulla variabilità climatica negli ultimi 2000 anni. E’ questa una delle priorità scientifiche individuate da IPICS (International Partnership in Ice Core Sciences), un organismo promosso da IGBP-PAGES (Past Global Changes) SCAR e IASC che coinvolge scienziati e tecnici di 32 nazioni, tra le quali figura anche l'Italia.
Una parte essenziale di questo progetto è stata rappresentata dal prelievo delle carote di nevato e ghiaccio che si è svolto durante la campagna estiva della spedizione italiana in Antartide 2013-14. Il sito di perforazione, prescelto per l’elevato accumulo nevoso, dista circa 500 km dalla Base costiera italiana Mario Zucchelli alla quota di 1900 metri (temperatura media annua – 32 °C). Per svolgere le attività di perforazione previste dal progetto é stato allestito un campo remoto temporaneo, costituito da mezzi cingolati e moduli montati su slitte che sono stati trasferiti sul posto con una traversa sulla calotta antartica di circa 250 km. Il gruppo di lavoro, composto da 8 persone tra ricercatori e personale tecnico-logistico, ha soggiornato per circa 60 giorni nel Plateau antartico operando in condizioni climatico-ambientali-logistiche severe. La perforazione è stata condotta dai tecnici ENEA del Centro del Brasimone che hanno messo a disposizione di questo progetto l’esperienza maturata durante i prestigiosi programmi internazionali sulle carote di ghiaccio EPICA e TALDICE.
Nella seconda fase di questa iniziativa scientifica, già approvata per il finanziamento nell’ambito del Programma Nazionale di Ricerche in Antartide, i campioni delle carote saranno studiati mediante analisi chimiche, isotopiche e fisiche, delle polveri e dei gas contenuti nel ghiaccio. Sarà così possibile ricostruire con notevole dettaglio temporale l’evoluzione delle temperature, della composizione dell’atmosfera e della circolazione atmosferica, la frequenza delle eruzioni vulcaniche e l’inquinamento atmosferico prodotto dalle attività umane nel corso dell’ultimo millennio.
Per approfondimenti
IPICS: http://www.pages-igbp.org/workinggroups/endorsed-and-affiliated/ipics
PNRA: http://www.italiantartide.it/spedizioni/xxix/
EuroCold: http://www.unimib.it/upload/pag/45004/1/eu/eurocolda5.pdf
EPICA: http://www.esf.org/index.php?id=855
TALDICE: www.taldice.org
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ESCE LA NUOVA NEWSLETTER EUROPEA DELL’INFN
È stato pubblicato il primo numero della newsletter che l’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare ha pensato per il Semestre italiano di Presidenza Europea. Il nuovo prodotto editoriale, che uscirà con cadenza mensile, nella doppia versione inglese e italiano, è principalmente rivolto a istituzioni, mondo della politica e della ricerca, nazionali ed europei.
I contenuti, che saranno focalizzati sugli aspetti internazionali delle attività dell’INFN, sono organizzati in varie sezioni: oltre alle news, troveranno spazio interviste a scienziati e rappresentanti delle istituzioni, focus sui progetti europei in corso, approfondimenti non solo sulla ricerca di base ma anche sulle applicazioni e il trasferimento tecnologico. Il primo numero si apre con un’intervista a Fernando Ferroni, presidente dell’INFN, che traccia una panoramica dell’impegno dell’INFN a livello europeo. Inoltre, protagonisti di questa edizione sono il progetto europeo Km3NeT per la costruzione di un rivelatore di neutrini nel Mar Mediterraneo, e gli strumenti sviluppati per la fisica nucleare e applicati ai beni culturali.
E' possibile richiedere l'iscrizione alla newsletter a: comunicazione@presid.infn.it.
Buona lettura!
RICERCATRICE DEL GSSI VINCE IL PREMIO MICROSOFT
Catia Trubiani, ricercatrice post-doc in Informatica presso il GSSI, si è aggiudicata quest’anno uno dei premi messi in palio da Microsoft Research per i migliori progetti di ricerca. Il premio prevede di poter usufruire per un anno della piattaforma Microsoft Azure per eseguire calcoli di grandi quantità di dati utilizzando le risorse cloud. Il valore di mercato stimato del premio è di 40.000 dollari in risorse di calcolo. DESPACE (DEtecting and Solving Performance Antipatterns in Cloud Enviroments) è il nome del progetto vincitore: il suo obiettivo è lo sviluppo di un prototipo per analizzare le aste online. “Un supporto raccoglierà i dati – spiega Catia Trubiani – mentre Microsoft Azure sarà l'infrastruttura cloud per la loro elaborazione e per la pianificazione delle azioni a supporto di comunicazioni veloci e sicure durante le aste “. Il sistema sarà self-adaptive cioè in grado di rilevare potenziali problemi di performance e risolverli anticipatamente tramite l'utilizzo di antipattern che descrivono le cosiddette bad practice, vale a dire i problemi che si incontrano più frequentemente durante lo sviluppo del software e le loro soluzioni. L'obiettivo del progetto è garantire un sistema con adeguate prestazioni assicurando riservatezza e sincronizzazione dei dati”, conclude Trubiani.
“Questo prestigioso riconoscimento, dovuto anche alla collaborazione del GSSI con l'istituto Microsoft presso il Barcelona supercomputing center coordinato da Fabrizio Gagliardi, visiting professor del GSSI, contribuirà sicuramente al far conoscere il GSSI a livello internazionale e offrire ai suoi dottorandi ulteriori possibilità di sperimentazione e collaborazione”, commenta Rocco De Nicola dell’IMT- Institute for Advanced Studies di Lucca e coordinatore del dottorato in Informatica del GSSI.
Come ti studio le stelle
Gli ammassi stellari come NGC 3293 contengono stelle che si sono formate più o meno nello stesso periodo, alla stessa distanza dalla Terra e dalla stessa nube di gas e polvere e perciò con la stessa composizione chimica, oggetti ideali per mettere alla prova le teorie sull'evoluzione stellare Continue reading
Rapporto IEA 2014 sulle prospettive delle tecnologie energetiche
Un’economia mondiale sempre più dominata dall’energia elettrica, la cui quota sul totale della domanda energetica è raddoppiata negli ultimi 40 anni. Questo in sintesi il quadro delineato dal rapporto dell’Agenzia internazionale dell’energia (IEA) “Energy Technology Perspectives 2014”, presentato per la prima volta in Italia oggi a Roma.
Attraverso la presentazione di diversi scenari alternativi, questo rapporto sulle prospettive delle tecnologie energetiche individua i possibili percorsi di breve e medio periodo per gestire la transizione verso un sistema energetico low carbon, identificando il ruolo attivo dei decisori politici, degli operatori di settore, dell’industria e della ricerca.
In tutti gli scenari del rapporto IEA al 2050, la quota di energia elettrica cresce fino a un quarto del totale della domanda di energia, mentre le emissioni di CO2 diminuiscono del 90 per cento rispetto ai livelli del 2011. Inoltre, se oggi il 65 per cento dell’energia elettrica viene prodotta con combustibili fossili contro il 20 per cento del contributo delle rinnovabili, queste percentuali vengono esattamente ribaltate al 2050.
Nel corso della presentazione, l’ENEA ha illustrato le attività che sta mettendo a punto, in collaborazione con il Ministero dello Sviluppo Economico, per realizzare gli obiettivi di monitoraggio sullo stato e sulle prospettive di sviluppo delle tecnologie energetiche in Italia, in ottemperanza ai compiti assegnati all’ENEA dall’art. 40 del decreto legislativo 28/2011 (Attuazione della direttiva 2009/28/CE sulla promozione dell'uso dell'energia da fonti rinnovabili).
Giovanni Lelli, Commissario dell’ENEA, ha evidenziato: “L’Italia è tra i paesi più dinamici nel campo della ricerca energetica, con l’ENEA in prima fila nel trasferimento dei risultati di tali attività al sistema produttivo nazionale. La nostra industria, però, sconta un basso livello di competitività a livello internazionale, sia per gli scarsi investimenti in innovazione, accentuati dalla crisi economica, che per il costo dell’energia. Il programma di monitoraggio che l’ENEA sta sviluppando potrà indirizzare le scelte in campo tecnologico del Paese per raggiungere gli obiettivi di de-carbonizzazione del sistema energetico nel breve e lungo periodo e contemporaneamente favorire l’innovazione del nostro sistema industriale, attraverso la scelta di tecnologie in grado di accrescere la competitività e di conseguenza l’occupazione”.
Roma, 22 Luglio 2014 Continue reading
E per pasto una mini-Terra
Nell'ammasso globulare NGC 6388, uno degli oltre 150 che popolano la Via Lattea, un pianeta della massa pari a circa un terzo della Terra è stato inesorabilmente attirato verso una stella nana bianca, che lo ha disintegrato e 'fagocitato’, liberando nell’atto finale di questo pasto cosmico una notevole quantità di raggi X. Questo lo scenario ricostruito da uno studio guidato da Melania Del Santo (INAF-IASF di Palermo) in pubblicazione su Monthly Notices of the Royal Astronomical Society Continue reading

