«Scienziati d’Europa unitevi» Ecco l’appello dei ricercatori

INFN/ASI – Studiare i terremoti dallo spazio: dall’Agenzia Spaziale Italiana due milioni al Dipartimento di Fisica e al centro TIFPA/INFN di Trento

INFN/ASI – Studiare i terremoti dallo spazio: dall’Agenzia Spaziale Italiana due milioni al Dipartimento di Fisica e al centro TIFPA/INFN di Trento

COMUNICATO STAMPA: STUDIARE I TERREMOTI DALLO SPAZIO: DALL’AGENZIA SPAZIALE ITALIANA DUE MILIONI ALL’UNIVERSITA’ DI TRENTO E AL CENTRO TIFPA/INFN
COMUNICATO CONGIUNTO ASI, INFN E UNIVERSITA' DI TRENTO
Terremoti e disastri naturali: una collaborazione tra Italia e Cina per la realizzazione di sofisticate apparecchiature per il monitoraggio sismico da installare sul satellite cinese CSES che sarà messo in orbita nel 2016. Trento si occuperà del coordinamento dell’intero progetto. Battiston: «Un’opportunità per la ricerca spaziale trentina nel contesto di una collaborazione internazionale strategica»
Trento, 7 aprile 2014 – (a.s.) L’Agenzia Spaziale Italiana (ASI) ha approvato ieri a Roma un contratto con l’INFN che prevede, tra l’altro, un finanziamento da due milioni di euro in Trentino: uno al Dipartimento di Fisica dell’Università di Trento e uno al Centro nazionale TIFPA dell’INFN a Trento. Il finanziamento è destinato alla realizzazione di uno strumento per la rivelazione di elettroni che sarà installato sul satellite cinese CSES (China Seismo-Electromagnetic Satellite), il cui lancio è previsto nel 2016, con l’obiettivo di studiare la variabilità dell'ambiente elettromagnetico attorno alla Terra e sviluppare nuovi metodi per il monitoraggio di fenomeni geofisici su grande scala, come ad esempio i terremoti. Il finanziamento è relativo ad un progetto premiale dell’ASI, finanziato dal MIUR e coordinato dal professor Roberto Battiston, docente dell’Università di Trento e responsabile del TIFPA (il nuovo centro nazionale dell’INFN, Trento Institute for Fundamental Physics and Application che ha sede presso il Dipartimento di Fisica).
Il progetto prevede la realizzazione di uno strumento per studiare l’accoppiamento fra i fenomeni sismici e la magnetosfera. La firma del contratto da parte dell’ASI segna l’avvio della fase esecutiva del progetto in cui il TIFPA e il Dipartimento di Fisica dell’Università di Trento, in collaborazione con la Fondazione Bruno Kessler, giocheranno un ruolo di primo piano con la realizzazione di prototipi qualificati e della strumentazione di volo. Il progetto sarà realizzato dall’INFN nell’ambito di una collaborazione che vede coinvolti i centri INFN e le Università di Trento, Roma Tor Vergata, UniNettuno, Perugia e Bologna.
La missione spaziale CSES studierà vari tipi di fenomeni di tipo elettromagnetico (come i campi e le onde elettromagnetiche, le anomalie ionosferiche o la precipitazione di particelle energetiche dalle fasce di Van Allen) e la loro correlazione con fenomeni geofisici per contribuire allo sviluppo di nuovi metodi per il monitoraggio sismico dallo spazio. La Cina condivide infatti con l’Italia un alto rischio sismico e per questo è di grande interesse per la China National Space Administration (CNSA) lo sviluppo di tecnologie innovative per il monitoraggio e lo studio dei disastri naturali. In questo contesto è maturata una stretta collaborazione tra Italia e Cina (ufficializzata a Pechino nel settembre dello scorso anno) per la realizzazione di un nuovo satellite dotato della strumentazione più avanzata esistente nel settore.
L’Italia contribuirà al satellite CSES con uno strumento innovativo. Si tratta di una tecnologia derivata dagli esperimenti di fisica delle particelle nello spazio realizzati con successo dall’INFN in questi ultimi venti anni, in particolare dei rivelatori di particelle al silicio utilizzati per l’esperimento AMS operante sulla Stazione Spaziale Internazionale e realizzati presso il Centro di Micro Sistemi di FBK. Lo strumento Italiano sarà chiamato Limadou, in onore del famoso esploratore italiano Matteo Ricci. L’Italia collaborerà inoltre alla realizzazione dello strumento per la misura del campo elettrico che verrà sottoposto a prove di qualifica spaziale in Italia.
La collaborazione dell’ASI con la CNSA, vede in prima linea il professor Roberto Battiston del Dipartimento di Fisica dell’Università di Trento: «La partecipazione dell’Italia al progetto CSES prevede la realizzazione di un rivelatore di precisione per la misura degli elettroni che precipitano nell’atmosfera dalle fasce di Van Allen. In questo modo potremo sottoporre a verifica scientifica rigorosa i meccanismi che collegano il nostro pianeta e le sue dinamiche interne al plasma di particelle elementari che circonda la terra, con l’obiettivo di sviluppare nuove tecniche per il monitoraggio sismico dallo spazio. Dopo la realizzazione del prototipo LAZIO-SiRad che ha volato con Roberto Vittori sulla Stazione Spaziale nel 2005, da dieci anni lavoriamo alla preparazione di questo progetto con il colleghi cinesi. Il finanziamento ottenuto per la realizzazione dello strumento LIMADOU, rappresenta un riconoscimento per il TIFPA e il Dipartimento di Fisica di Trento e premia la collaborazione sia a livello nazionale tra INFN e ASI, sia a livello territoriale con la Fondazione Bruno Kessler».
«L’Italia con l’ASI è l’unico partner internazionale del progetto CSES», sottolinea Laura Candela, responsabile dell’osservazione della Terra in ASI. «La Cina ha deciso di stanziare notevoli investimenti nel corso dei prossimi 10 anni in questo settore strategico e la partecipazione dell’ Italia a CSES rappresenta una occasione di grande importanza per una partnership scientifica e tecnologica nel remote sensing destinato ad applicazioni pacifiche».
«L'importante accordo tra l’ASI, il nuovo centro nazionale TIFPA dell’INFN, e l’Università di Trento è frutto dell’ormai consolidata collaborazione tra queste realtà nella ricerca tecnologica d’avanguardia e nella ricerca spaziale», è il commento di Speranza Falciano, membro della giunta esecutiva dell’INFN. «Il centro TIFPA inaugurato lo scorso anno rappresenta un’ottima sintesi della capacità dell’INFN di trasferire all’industria, alla società civile e al pubblico in generale le competenze tecnologiche sviluppate attraverso la ricerca di base».
Il TIFPA (Trento Institute for Fundamental Physics and Application) è il centro nazionale dell’INFN dedicato alla ricerca in fisica delle particelle e allo sviluppo di tecnologie d’avanguardia nei settori della sensoristica, della ricerca spaziale, del supercalcolo e della biomedicina, aperto a Trento presso il Dipartimento di Fisica agli nel 2013. Il TIFPA nasce dalla collaborazione tra l’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (INFN), l’Università di Trento, la Fondazione Bruno Kessler e l’ Azienda Provinciale per i Servizi Sanitari.
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COMUNICATO CONGIUNTO ASI, INFN E UNIVERSITA' DI TRENTO
Terremoti e disastri naturali: una collaborazione tra Italia e Cina per la realizzazione di sofisticate apparecchiature per il monitoraggio sismico da installare sul satellite cinese CSES che sarà messo in orbita nel 2016. Trento si occuperà del coordinamento dell’intero progetto. Battiston: «Un’opportunità per la ricerca spaziale trentina nel contesto di una collaborazione internazionale strategica»
Trento, 7 aprile 2014 – (a.s.) L’Agenzia Spaziale Italiana (ASI) ha approvato ieri a Roma un contratto con l’INFN che prevede, tra l’altro, un finanziamento da due milioni di euro in Trentino: uno al Dipartimento di Fisica dell’Università di Trento e uno al Centro nazionale TIFPA dell’INFN a Trento. Il finanziamento è destinato alla realizzazione di uno strumento per la rivelazione di elettroni che sarà installato sul satellite cinese CSES (China Seismo-Electromagnetic Satellite), il cui lancio è previsto nel 2016, con l’obiettivo di studiare la variabilità dell'ambiente elettromagnetico attorno alla Terra e sviluppare nuovi metodi per il monitoraggio di fenomeni geofisici su grande scala, come ad esempio i terremoti. Il finanziamento è relativo ad un progetto premiale dell’ASI, finanziato dal MIUR e coordinato dal professor Roberto Battiston, docente dell’Università di Trento e responsabile del TIFPA (il nuovo centro nazionale dell’INFN, Trento Institute for Fundamental Physics and Application che ha sede presso il Dipartimento di Fisica).
Il progetto prevede la realizzazione di uno strumento per studiare l’accoppiamento fra i fenomeni sismici e la magnetosfera. La firma del contratto da parte dell’ASI segna l’avvio della fase esecutiva del progetto in cui il TIFPA e il Dipartimento di Fisica dell’Università di Trento, in collaborazione con la Fondazione Bruno Kessler, giocheranno un ruolo di primo piano con la realizzazione di prototipi qualificati e della strumentazione di volo. Il progetto sarà realizzato dall’INFN nell’ambito di una collaborazione che vede coinvolti i centri INFN e le Università di Trento, Roma Tor Vergata, UniNettuno, Perugia e Bologna.
La missione spaziale CSES studierà vari tipi di fenomeni di tipo elettromagnetico (come i campi e le onde elettromagnetiche, le anomalie ionosferiche o la precipitazione di particelle energetiche dalle fasce di Van Allen) e la loro correlazione con fenomeni geofisici per contribuire allo sviluppo di nuovi metodi per il monitoraggio sismico dallo spazio. La Cina condivide infatti con l’Italia un alto rischio sismico e per questo è di grande interesse per la China National Space Administration (CNSA) lo sviluppo di tecnologie innovative per il monitoraggio e lo studio dei disastri naturali. In questo contesto è maturata una stretta collaborazione tra Italia e Cina (ufficializzata a Pechino nel settembre dello scorso anno) per la realizzazione di un nuovo satellite dotato della strumentazione più avanzata esistente nel settore.
L’Italia contribuirà al satellite CSES con uno strumento innovativo. Si tratta di una tecnologia derivata dagli esperimenti di fisica delle particelle nello spazio realizzati con successo dall’INFN in questi ultimi venti anni, in particolare dei rivelatori di particelle al silicio utilizzati per l’esperimento AMS operante sulla Stazione Spaziale Internazionale e realizzati presso il Centro di Micro Sistemi di FBK. Lo strumento Italiano sarà chiamato Limadou, in onore del famoso esploratore italiano Matteo Ricci. L’Italia collaborerà inoltre alla realizzazione dello strumento per la misura del campo elettrico che verrà sottoposto a prove di qualifica spaziale in Italia.
La collaborazione dell’ASI con la CNSA, vede in prima linea il professor Roberto Battiston del Dipartimento di Fisica dell’Università di Trento: «La partecipazione dell’Italia al progetto CSES prevede la realizzazione di un rivelatore di precisione per la misura degli elettroni che precipitano nell’atmosfera dalle fasce di Van Allen. In questo modo potremo sottoporre a verifica scientifica rigorosa i meccanismi che collegano il nostro pianeta e le sue dinamiche interne al plasma di particelle elementari che circonda la terra, con l’obiettivo di sviluppare nuove tecniche per il monitoraggio sismico dallo spazio. Dopo la realizzazione del prototipo LAZIO-SiRad che ha volato con Roberto Vittori sulla Stazione Spaziale nel 2005, da dieci anni lavoriamo alla preparazione di questo progetto con il colleghi cinesi. Il finanziamento ottenuto per la realizzazione dello strumento LIMADOU, rappresenta un riconoscimento per il TIFPA e il Dipartimento di Fisica di Trento e premia la collaborazione sia a livello nazionale tra INFN e ASI, sia a livello territoriale con la Fondazione Bruno Kessler».
«L’Italia con l’ASI è l’unico partner internazionale del progetto CSES», sottolinea Laura Candela, responsabile dell’osservazione della Terra in ASI. «La Cina ha deciso di stanziare notevoli investimenti nel corso dei prossimi 10 anni in questo settore strategico e la partecipazione dell’ Italia a CSES rappresenta una occasione di grande importanza per una partnership scientifica e tecnologica nel remote sensing destinato ad applicazioni pacifiche».
«L'importante accordo tra l’ASI, il nuovo centro nazionale TIFPA dell’INFN, e l’Università di Trento è frutto dell’ormai consolidata collaborazione tra queste realtà nella ricerca tecnologica d’avanguardia e nella ricerca spaziale», è il commento di Speranza Falciano, membro della giunta esecutiva dell’INFN. «Il centro TIFPA inaugurato lo scorso anno rappresenta un’ottima sintesi della capacità dell’INFN di trasferire all’industria, alla società civile e al pubblico in generale le competenze tecnologiche sviluppate attraverso la ricerca di base».
Il TIFPA (Trento Institute for Fundamental Physics and Application) è il centro nazionale dell’INFN dedicato alla ricerca in fisica delle particelle e allo sviluppo di tecnologie d’avanguardia nei settori della sensoristica, della ricerca spaziale, del supercalcolo e della biomedicina, aperto a Trento presso il Dipartimento di Fisica agli nel 2013. Il TIFPA nasce dalla collaborazione tra l’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (INFN), l’Università di Trento, la Fondazione Bruno Kessler e l’ Azienda Provinciale per i Servizi Sanitari.
Continue readingWHAT NEXT ?
Circa 800 fisici, tra cui molti giovani, si incontrano il 7 e 8 aprile a Roma per discutere insieme del futuro della fisica delle particelle. Unico nel suo genere in Italia, l’appuntamento è stato fortemente voluto dal management dell’INFN che in gennaio ha chiamato a raccolta la comunità scientifica dell’Istituto invitando il più ampio numero di ricercatori e dottorandi a partecipare a una riflessione scientifica collettiva. L’obiettivo è di lungo termine: coinvolgendo il più ampio numero di “cervelli” possibile, confrontarsi sulle scelte che gli scienziati dovranno affrontare nei prossimi cinque anni, quando molti degli esperimenti in corso produrranno risultati attesi da anni. L’iniziativa di aprile è il primo importante momento di un processo di confronto scientifico che durerà circa un anno.
“Questo è un momento unico per la nostra comunità, siamo di fronte a sfide scientifiche che richiedono il contributo di tutti i ricercatori e in particolare quello dei nostri giovani” commenta Fernando Ferroni, presidente dell’INFN.
“Tra il 2016 e il 2018 – commenta Antonio Masiero, vicepresidente dell’INFN – riceveremo importanti input sperimentali da campi cruciali della fisica delle particelle (LHC a 14 TeV, ricerca di materia oscura con una nuova generazione di rivelatori, nuovi esperimenti sul decadimento doppio beta per stabilire se il neutrino e’ una particella di Majorana, progressi nella ricerca di onde gravitazionali, novita' nello studio della radiazione cosmica, etc.). L’incontro del 7-8 aprile a Roma- prosegue Masiero – segna il kickoff di un workshop di circa un anno in cui vari gruppi di lavoro dell’INFN porteranno avanti una riflessione profonda e partecipata per trovare soluzioni nuove alla sfida scientifica derivante da tali input. E’ significativo che all’incontro di Roma vi sia una grande presenza di giovani: contiamo in particolare sulla freschezza delle loro idee, coniugata con l'esperienza dei senior, per identificare tali soluzioni innovative.
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Circa 800 fisici, tra cui molti giovani, si incontrano il 7 e 8 aprile a Roma per discutere insieme del futuro della fisica delle particelle. Unico nel suo genere in Italia, l’appuntamento è stato fortemente voluto dal management dell’INFN che in gennaio ha chiamato a raccolta la comunità scientifica dell’Istituto invitando il più ampio numero di ricercatori e dottorandi a partecipare a una riflessione scientifica collettiva. L’obiettivo è di lungo termine: coinvolgendo il più ampio numero di “cervelli” possibile, confrontarsi sulle scelte che gli scienziati dovranno affrontare nei prossimi cinque anni, quando molti degli esperimenti in corso produrranno risultati attesi da anni. L’iniziativa di aprile è il primo importante momento di un processo di confronto scientifico che durerà circa un anno.
“Questo è un momento unico per la nostra comunità, siamo di fronte a sfide scientifiche che richiedono il contributo di tutti i ricercatori e in particolare quello dei nostri giovani” commenta Fernando Ferroni, presidente dell’INFN.
“Tra il 2016 e il 2018 – commenta Antonio Masiero, vicepresidente dell’INFN – riceveremo importanti input sperimentali da campi cruciali della fisica delle particelle (LHC a 14 TeV, ricerca di materia oscura con una nuova generazione di rivelatori, nuovi esperimenti sul decadimento doppio beta per stabilire se il neutrino e’ una particella di Majorana, progressi nella ricerca di onde gravitazionali, novita' nello studio della radiazione cosmica, etc.). L’incontro del 7-8 aprile a Roma- prosegue Masiero – segna il kickoff di un workshop di circa un anno in cui vari gruppi di lavoro dell’INFN porteranno avanti una riflessione profonda e partecipata per trovare soluzioni nuove alla sfida scientifica derivante da tali input. E’ significativo che all’incontro di Roma vi sia una grande presenza di giovani: contiamo in particolare sulla freschezza delle loro idee, coniugata con l'esperienza dei senior, per identificare tali soluzioni innovative.
Continue readingIN DIRETTA DAL GSSI, A CINQUE ANNI DAL TERREMOTO L’AQUILA SI RACCONTA AI MICROFONI DI RAI RADIO3
I giorni 5 e 6 aprile, in occasione del quinto anniversario del terremoto che ha colpito il capoluogo abruzzese, Rai Radio3 e Gran Sasso Science Institute (GSSI) hanno organizzato una serie di appuntamenti in diretta per raccontare che cosa è successo da allora in città e quale futuro aspetta L’Aquila.
Le dirette radiofoniche saranno tre:
- sabato 5 dalle 17.45 alle 17.55 con Antonio Calafati, coordinatore del dottorato in studi urbani del GSSI;
- domenica 6 dalle 10.15 alle 11.20 si darà voce alle istituzioni e alla società civile per fotografare la situazione attuale della città, problemi, progressi e successi;
- domenica 6 dalle 15.00 alle 16.45 scienza e cultura si intrecceranno per dialogare anche sulle prospettive che si stanno aprendo per L’Aquila.
“Siamo felici di essere la sede dell’osservatorio da cui Rai Radio3 guarderà il futuro dell’Aquila”, commenta Eugenio Coccia, direttore del GSSI. “L’aria sta cambiando qui in città e dobbiamo tutti fare in modo che questo processo non si fermi”, conclude Coccia.
All’evento parteciperanno tra gli altri Eugenio Coccia, direttore del GSSI, Fernando Ferroni, presidente dell’INFN, Massimo Cialente, sindaco dell’Aquila, Paolo Aielli, direttore dell’ufficio speciale per la ricostruzione, Fabrizio Barca, economista già ministro per la coesione territoriale, Antonio Calafati, coordinatore del dottorato in studi urbani del GSSI, Alessandro Amato, sismologo dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, Donatella Di Pietrantonio scrittrice che ha ambientato all’Aquila, dopo il terremoto, il suo ultimo romanzo, Bella mia.
In diretta dall’aula magna del GSSI, in viale Francesco Crispi, 7 all’Aquila.
L’ingresso è aperto al pubblico fino a esaurimento dei posti disponibili.
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