Il progetto ROMA per aumentare la sicurezza e la resilienza delle grandi aree metropolitane
Aumentare il livello di sicurezza del territorio delle grandi aree metropolitane attraverso lo sviluppo di nuove soluzioni tecnologiche è l’obiettivo del progetto RoMA (Resilience enhancement Of Metropolitan Areas), presentato oggi all’ENEA. Il progetto RoMA, vincitore del bando MIUR sulle Smart Cities e Communities nel settore relativo alla “Sicurezza del Territorio”, si avvale di un ampio partenariato pubblico-privato che comprende ACEA Distribuzione come capofila, ENEA, Università di Roma “La Sapienza”, Selex ES, E-Security, Selta, Telecom, Himet, Santer Reply, EPS Datacom, Digicom, SPEE.
L’obiettivo del progetto RoMA consiste nello sviluppare tecnologie operative e strumenti di analisi e previsione in grado di accrescere la sicurezza e la resilienza, ossia la capacità di ripristinare in maniera rapida ed efficiente il normale livello di funzionamento in seguito ad una perturbazione, di un sistema complesso come quello metropolitano, che integra il sistema sociale, quello tecnologico-industriale, dei servizi e l’ambiente. Il miglioramento dei sistemi di previsione di eventi naturali e antropici, insieme alla stima dei rischi connessi a tali eventi, può contribuire a mettere in moto meccanismi di allertamento, di reazione e di predisposizione tempestiva di strategie di mitigazione dei danni anche in presenza di perturbazioni rilevanti.
La sicurezza del territorio viene suddivisa nell’ambito del progetto in quattro direttrici: 1 - sicurezza e mobilità; 2 - sicurezza del cittadino e analisi della sua interazione con le politiche dell’amministrazione pubblica; 3 - sicurezza delle infrastrutture che erogano servizi essenziali come luce, acqua e gas; 4 - sicurezza e incolumità del territorio e dei suoi Beni monumentali, paesaggistici e industriali. L’ENEA, grazie alla competenze maturate nei settori delle Smart Cities, della protezione delle infrastrutture critiche, della security e dell’antisismica parteciperà ai progetti dimostrativi sviluppati in tutte le quattro direttrici alla base di RoMA.
Per ogni settore è prevista la realizzazione di centri virtuali di analisi che, attraverso l’utilizzo di tecnologie ICT (in particolare alle reti distribuite sul territorio ed al loro riutilizzo attraverso la spina dorsale ad altissima velocità che le interconnetterà tutte), svolgeranno azioni di supporto nei confronti della Pubblica Amministrazione.
In particolare, è prevista la realizzazione di una rete dedicata di monitoraggio sismico della “Porta del Popolo” a Roma, del “Ponte delle Torri” a Spoleto e dell’area Centro Oli in Val d’Agri, attraverso l’integrazione di sensoristica e di dati satellitari; l’analisi del rischio delle infrastrutture critiche a Roma e nel Lazio in funzione di previsioni meteo messe a punto nel brevissimo periodo, anche con l’utilizzo di radar metereologici; lo sviluppo di modelli di simulazione per lo studio delle procedure di emergenza da adottare in aree molto affollate della Capitale; la creazione di nuovi strumenti di ausilio alla gestione della mobilità in situazioni di crisi; analisi ambientali di aree agricole e boschive (applicate nell’area del Parco di Veio); lo sviluppo di sistemi di sensoristica per la security; lo sviluppo di nuovi strumenti alla portata dei cittadini, come app per smartphone e tablet, per attivare una collaborazione tra cittadinanza e la Pubblica Amministrazione sia per la segnalazione di disservizi, sia come strumenti per la gestione delle emergenze. Il Progetto creerà una serie di strumenti nuovi che potranno successivamente essere esportati e adattati a molte altre realtà urbane del Paese.
Roma, 20 Marzo 2014 Continue reading
Il Centro Ricerche ENEA di Portici inaugura il supercomputer CRESCO4
Si chiama CRESCO4 il supercomputer appena acquisito dall’ENEA presso il Centro Ricerche di Portici. CRESCO4 è stato inaugurato oggi alla presenza di Giovanni Lelli, Commissario dell’ENEA, e di Guido Trombetti, Vice Presidente della Giunta Regione Campania.CRESCO4, che è stato realizzato nell’ambito del progetto PON 2007-2013 “TEDAT - Centro di Eccellenza per le Tecnologie e la Diagnostica Avanzata nel settore dei Trasporti”, è in grado di offrire una notevole potenza computazionale al mondo della ricerca ed al mondo universitario ed industriale, attestandosi tra le infrastrutture di calcolo scientifico più potenti a livello nazionale.
Con CRESCO4 il centro di supercalcolo dell’ENEA di Portici, dove già erano operativi altri tre supercomputer, triplicherà la potenza di calcolo disponibile, permettendo applicazioni per attività che richiedono un’elevata capacità computazionale. Questi quattro supercomputer, integrati in un’unica infrastruttura per il calcolo distribuito, denominata ENEAGRID, e connessi tra loro dalla rete GARR, sono in grado di offrire una potenza computazionale aggregata di circa 150 Teraflops.
Il centro di supercalcolo di Portici supporta già diverse applicazioni di ricerca numerica, quali la scienza dei materiali, la dinamica molecolare, la climatologia, la fluidodinamica computazionale, il nucleare. Si citano, fra l’altro, gli studi per la ricostruzione ad alta risoluzione delle variazioni climatiche del Bacino del Mediterraneo negli ultimi 46 anni, lo studio della dispersione di Iodio-131 dopo l’incidente nucleare di Fukushima e l’ottimizzazione di processi di combustione sviluppati con codici ENEA.
L’ENEA, grazie alla maggiore potenza di calcolo ora disponibile, si pone l’obiettivo di continuare ad essere un punto di riferimento per la comunità scientifica ed industriale a livello nazionale ed europeo.
Per presentare il quadro internazionale e le prospettive di sviluppo nel settore ICT è intervenuto alla manifestazione Jack Dongarra, docente di computer science all’University Tennessee, che è anche uno dei fondatori della Top500, la classifica mondiale dei supercomputer. Con la sua relazione, Inmaculada Leyva, docente presso il Centro per le tecnologie Biomediche dell’Università Rey Juan Carlos di Madrid, ha sottolineato come le infrastrutture ICT di elevata qualità siano il motore di prestigiose collaborazioni di ricerca internazionale.

CRESCO 4, il supercalcolatore che triplica la potenza di calcolo in ENEA
Portici, 12 Marzo 2014 Continue reading
Andare in giro con Monica ci permetterà di “annusare” che aria respiriamo
“Oggi esco con Monica”, questo è quello che ci potrebbe succedere grazie a un nuova piattaforma sviluppata dall’ENEA per conoscere in tempo reale la nostra esposizione qualitativa agli inquinanti atmosferici mentre ci muoviamo per la città. MONICA consente di identificare le aree maggiormente inquinate e di condividere, mediante le piattaforme “social”, i percorsi alternativi per minimizzare l’esposizione. Il progetto MONICA, il cui acronimo è “Monitoraggio Cooperativo della Qualità dell’aria”, è davvero alla portata di tutti, perché si tratta di un sistema multisensoriale portatile a basso costo, leggero, makers-friendly, basato su paradigmi Open Source, che può essere facilmente montato su uno zaino o collegato al manubrio della bicicletta, e che attraverso un’applicazione per smartphone permette il monitoraggio della qualità dell’aria.
MONICA, che è stato messo a punto presso i laboratori del Centro di Ricerche ENEA di Portici, è un vero “naso elettronico” in grado di affiancare le informazioni provenienti dalle centraline di monitoraggio installate in città. Attualmente MONICA è in grado di fornire indicazioni sintetiche sulla qualità dell’aria e sugli inquinanti atmosferici presenti nei luoghi in cui si trova il suo utilizzatore. La caratteristica essenziale di MONICA è di permettere al cittadino un approccio più consapevole e partecipativo al problema del monitoraggio della qualità dell’aria in città, nonché dell’esposizione personale, per favorire comportamenti virtuosi per una mobilità più sostenibile. Prossimamente il sensore verrà sottoposto ad un processo di calibrazione e validazione per aumentarne la precisione nelle misure per una valutazione di tipo anche quantitativo.
MONICA rappresenta il punto di arrivo di una esperienza maturata a Portici su diverse tipologie di “nasi elettronici”, con capacità sempre maggiori di operare in diversi settori, a partire dal primo sistema sviluppato per il monitoraggio dei gas vulcanici fino alle applicazioni alle prime centraline wireless per il monitoraggio della qualità dell’ aria fino alle applicazioni all’ industria aeronautica.
Il prototipo di MONICA è sviluppato come verticalizzazione applicativa integrata nell’ambito del Sistema integrato di Monitoraggio Ambientale denominato SIMONA, ed è quindi parzialmente finanziato dal programma POR-Campania.
L’ENEA ha recentemente presentato questo prototipo alla comunità scientifica italiana in occasione del Convegno Nazionale Sensori e al meeting, tenutosi a Cambridge, del progetto comunitario coordinato dall’ENEA EuNetAir “European Network on New Sensing Technologies for Air-Pollution Control and Environmental Sustainability”, che si occupa di nuove tecnologie per il controllo della qualità dell’aria.

Sensore portatile Monica installato su manubrio di bicicletta

Sensore portatile Monica
Roma, 19 Marzo 2014 Continue reading
Nuove opportunità per l’ambiente e l’economia dell’Emilia-Romagna con investimenti per le rinnovabili su terreni marginali
M2RES si pone l’obiettivo di valorizzare terreni marginali, come ad esempio, insediamenti industriali dismessi, cave abbandonate, ex-aree militari, discariche di rifiuti, attraverso investimenti mirati alla produzione di energie rinnovabili. In tal modo porzioni inutilizzate di territorio potranno subire un’opera di riqualificazione in grado di generare un ritorno economico e sociale. Inoltre, la formazione di partnership tra soggetti pubblici e privati favorirebbe la creazione di valore aggiunto a beneficio delle comunità locali.
Il progetto ha finora consentito di sviluppare una serie di studi di fattibilità, linee guida e strumenti operativi a supporto della pianificazione territoriale e energetica. Ad esempio, è già on line un sito web-GIS, realizzato in collaborazione con il Servizio Geologico della Regione Emilia-Romagna, che consente di mappare e qualificare le aree marginali con una serie di dati che includono sia i vincoli normativi, geologici e ambientali che le potenzialità produttive di ciascun sito.
Il seminario, rivolto in particolare alle Pubbliche Amministrazioni, ha approfondito il tema della pianificazione e dello sviluppo delle energie rinnovabili sul territorio della Regione Emilia-Romagna. Protagonista negli anni scorsi di un forte sviluppo, dovuto soprattutto a cospicui contributi statali, questo settore deve oggi misurarsi con un quadro normativo più complesso, anche dal punto di vista della tutela del territorio, e con margini di ritorno economico più esigui. In questa prospettiva, le aree marginali costituiscono una risorsa importante per le comunità locali, grazie alla capacità di coniugare una gestione rispettosa del territorio con la produzione di energia.
Al centro del Seminario, a cui hanno contributo anche i responsabili del Servizio Energia della Regione Emilia-Romagna e dell’ANCI, gli strumenti e le modalità per capitalizzare i risultati raggiunti e per permettere alle Amministrazioni Locali di pianificare altri interventi nell’ottica M2RES.
Maggiori informazioni sul Progetto sono reperibili sul sito http://www.m2res.eu/
Bologna, 10 Marzo 2014 Continue reading
Commercializzazione del brevetto ENEA con il marchio 1 Primary Wound Dressing prodotto da Phytoceuticals<br />
L’ENEA, a fronte degli ottimi risultati ottenuti dall’impiego del medicamento fitoterapico per la cicatrizzazione realizzato nei propri laboratori, che permette la cura delle lesioni esterne di qualunque estensione e natura, e che può essere applicato sia sulle persone che sugli animali, ha concesso la licenza del brevetto del prodotto alla ditta Phytoceuticals Ltd di Zurigo, che lo potrà così produrre e commercializzare sul territorio italiano. Il prodotto sarà in vendita con il nome di "1 PRIMARY WOUND DRESSING" per uso umano tramite la ditta ENDOSPIN Italia. A breve sarà disponibile anche il corrispettivo per uso veterinario.
Il medicamento messo a punto dai ricercatori ENEA è applicabile su tutti i tipi di lesioni dal primo stadio fino alla completa risoluzione del caso. Le spiccate proprietà cicatrizzanti sono di grande utilità per la guarigione di ferite sia acute (traumatiche, da ustione, ecc), che croniche (da decubito, ulcere vascolari). Il preparato combatte le complicazioni batteriche delle ustioni, anche gravi, senza uso di antibiotici. Presenta proprietà antinfiammatorie e lenitive, ha effetto repellente e biocida, tenendo lontane mosche, mosconi, moscerini, e altri insetti evitando la deposizione delle uova sulle ferite e lo sviluppo delle larve. Permette la gestione del paziente anche in condizioni igienico-sanitarie precarie, consente l’automedicazione, stimola la reazione fisiologica del soggetto trattato e determina la precoce scomparsa del dolore.
In questi anni numerosi i riconoscimenti alla validità e all’efficacia del medicamento: ha vinto nel 2008 il premio Eccellenze ENEA e come "1 PRIMARY WOUND DRESSING", nel 2011 ha vinto il premio Frost and Sullivan come miglior prodotto dell'anno nel settore dell'innovazione medicale: European Advanced Wound Management, New Product Innovation Award. Ricordiamo anche l’utilizzo da parte della Marina Militare Italiana per curare pazienti che avevano subito traumi da schiacciamenti, sulla nave “Cavour”, inviata dalla Protezione civile italiana in soccorso della popolazione di Haiti, devastata dal terribile terremoto del 2010.
Precedentemente, lo sfruttamento del brevetto del medicamento era stato concesso alla RIMOS s.r.l. di Mirandola. L’ENEA ha poi risolto il contratto con la RI.MOS. s.r.l..
A espressa richiesta della RI.MOS.s.r.l. si precisa e rettifica che è in corso una causa civile tra l’ENEA e la RI.MOS.s.r.l., a seguito della risoluzione di diritto del contratto di licenza non esclusiva, in danno della stessa, che lo commercializzava con i marchi Holoil, Hypermix, Hyperoil, Hypermix vet.
L’ENEA, a seguito della contestazione della risoluzione contrattuale da parte della RI.MOS.s.r.l., ha promosso un giudizio cautelare e di accertamento e condanna per la risoluzione in danno della stessa società del contratto di licenza, al fine di ottenere la cessazione della commercializzazione dei prodotti summenzionati da parte della medesima, ancora in corso, senza responsabilità dell’ENEA.
L’istanza cautelare non è stata accolta, mentre pende il giudizio sulla risoluzione del contratto.
Roma, 07 Marzo 2014 Continue reading
Al via ENERGIA-SU-MISURA
Prende il via oggi da Prato la campagna d'informazione “Energia-su-Misura”, promossa da EURATEX, l’Associazione Europea dell’industria Tessile e Abbigliamento, che si svolge in Italia in collaborazione con l’ENEA, e con altre organizzazioni in tutta Europa, ed è rivolta alle PMI del settore tessile e abbigliamento con l’obiettivo di favorire una maggiore efficienza energetica in questo comparto. A Prato si svolge il primo di una serie di eventi pubblici con le imprese del settore nei diversi paesi europei, i primi 14 sono stati definiti e si svolgeranno in Italia, Bulgaria, Romania, Lituania e Portogallo.
Il costo energetico è sempre stato un elemento cruciale per la competitività delle imprese del settore tessile che operano in Europa, per le quali è sempre più importante una strategia di crescita basata su una produzione più sostenibile e una maggiore efficienza energetica.
Questo nuovo modello di impresa “green” incontra il favore di consumatori sempre più consapevoli ed informati e permette di soddisfare una crescente domanda di acquisto di prodotti più sostenibili. Una maggiore efficienza energetica in questo settore avrebbe una grande potenzialità economica, dal momento che in Europa una azienda manifatturiera su dieci appartiene al comparto tessile e abbigliamento.
Nel corso dei tre anni di durata di “Energia-su-Misura”, che viene co-ordinata in Italia da ENEA, verranno coinvolte direttamente oltre 300 aziende del settore e verranno forniti loro strumenti per individuare e realizzare interventi di miglioramento dell’ efficienza energetica. In particolare, verranno attuate sinergie tra progetti (primi tra tutti i progetti SESEC ed ARTISAN) ed organizzazioni europee, verrà favorito l'utilizzo di strumenti di analisi, la diffusione di best practice, di informazioni e formazione per i manager aziendali e per il personale delle imprese. In questo modo, le aziende del settore saranno messe in grado di comprendere il proprio potenziale di risparmio energetico, le opportunità di crescita, la disponibilità di incentivi finanziari, nonché gli eventuali obblighi di legge futuri.
Per ulteriori approfondimenti visita il sito

Prato, 05 Marzo 2014 Continue reading
Sole, vento e mare per le isole minori e le aree marine protette italiane
Eleganti taxi-boat ad energia solare ed eolica per i turisti di Ponza, pontili elettrici scomponibili in base alle necessità effettive dell’afflusso vacanziero, un faro energeticamente autosufficiente e bioclimatico, riconvertito ad osservatorio a Strombolicchio: queste sono alcune delle soluzioni made in Italy selezionate per “Sole vento e mare - Energie rinnovabili e paesaggio”, in grado di conciliare l’utilizzo delle fonti rinnovabili di energia con la tutela dello scenario paesaggistico del Mediterraneo.
Le idee progettuali sono state illustrate oggi a Roma, nell’ambito della premiazione della terza edizione del Concorso internazionale di idee “Sole vento e mare - Le energie rinnovabili per le isole minori e le aree marine protette italiane”, promosso da Marevivo con ENEA, GSE, Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo - Direzione generale per il paesaggio, le belle arti, l’architettura e l’arte contemporanee -, Ministero dell'Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare - Segretariato Generale – e Centro di Ricerche Citera dell'Università di Roma La Sapienza.
Al museo MAXXI sono intervenuti Margherita Guccione, Direttore Maxxi Architettura, Rosalba Giugni, Presidente di Marevivo, Giovanni Lelli, Commissario Enea, Gerardo Montanino, Senior Advisor GSE, Livio de Santoli, direttore Citera Università La Sapienza, Antonio Agostini, Segretario Generale Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, Roberto Banchini, Dirigente Servizio Tutela e qualità del paesaggio - Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, Carlo Tricoli, responsabile Unità Centrale Studi e Strategie Enea, Andrea Lazzari, tecnologo Enea.
Per la categoria dedicata ai fari, promossa dalla Marina Militare, ha consegnato il premio il Capo di Stato Maggiore Marina Militare Ammiraglio Giuseppe De Giorgi. A coordinare i lavori la giornalista Donatella Bianchi.
Anche per questa edizione - che ha goduto del contributo di Fondazione Nando Peretti, Enel, Trevi Energy e Castalia - le vere protagoniste sono state le isole minori italiane e le aree marine protette, intese come possibili laboratori naturali per l’utilizzo delle energie rinnovabili. Il Concorso ha premiato le migliori idee e proposte progettuali mirate all’efficienza, al risparmio energetico e all’innovazione e che trovano perfetta contestualizzazione in questi territori di particolare pregio ambientale e paesaggistico. Da segnalare l’età dei premiati: gli architetti e gli ingegneri vincitori sono quasi tutti giovani, prevalentemente di età inferiore ai quarant’anni.
Intanto, sta diventando realtà, a Capri, un altro progetto, presentato per la prima edizione del Concorso “Sole, vento e mare” nel 2010: si tratta di uno speciale componente “solare”, ideato da “Dyaqua” e che, dopo essere stato sottoposto agli studi dell’Enea, è ora pronto per il mercato. Il componente è realizzato con una resina, che simula perfettamente l’aspetto esteriore delle pietre e dei materiali, rendendo al contempo invisibile il generatore fotovoltaico. Il prototipo sarà installato nei prossimi mesi sull’isola azzurra, grazie al contributo di Lux Italia, e permetterà di illuminarne un elemento paesaggistico.
Le Isole Minori - 36 Comuni, oltre 200.000 persone residenti che, come noto, divengono milioni durante la stagione estiva - devono affrontare diversi limiti: esiguità del loro territorio, scarsità delle risorse naturali (acqua, energia), costi supplementari dei trasporti e delle comunicazioni, difficoltà nella gestione dei rifiuti e delle acque reflue e inquinamento marino e costiero. Nonostante ciò, l'insularità costituisce un potenziale da valorizzare nell’ambito di una mirata strategia di sviluppo sostenibile.
I VINCITORI PER LE DIVERSE TIPOLOGIE PROGETTUALI
Roma, 27 Febbraio 2014 Continue reading
Fondazione per lo sviluppo sostenibile e ENEA presentano il Rapporto sulla Green Economy 2013
E’ stato presentato oggi all’ENEA il Rapporto sulla Green Economy 2013: “Un Green New Deal per l’Italia”, curato dalla Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile e dall’ENEA, e giunto alla sua seconda edizione.
Giovanni Lelli, Commissario ENEA, introducendo i lavori ha dichiarato: “La Green Economy può rappresentare la chiave di volta per avviare un nuovo ciclo di sviluppo all’insegna della sostenibilità e dell’innovazione tecnologica, con ricadute di lungo periodo che vanno dalla salvaguardia dell’ambiente al rilancio dell’industria e dell’occupazione. Una formidabile spinta propulsiva ad un New Deal legato alla Green Economy può venire da una nuova pianificazione urbana che faccia dell’eco-innovazione tecnologica e sistemica il fulcro della trasformazione delle nostre città per offrire una migliore qualità della vita ai cittadini ed un più sostenibile utilizzo delle risorse energetiche e non energetiche. Si tratta di un’opportunità per la nostra industria nazionale che porterà vantaggi e competitività quanto più sarà in grado di affrontare la sfida tecnologica della trasformazione sostenibile dei propri processi e prodotti. Con l’eco-innovazione si possono trasformare le aree urbane rendendole centri di risultati economici sostenibili e, al contempo, luoghi ideali per la crescita civile dei cittadini.”
La prima parte del Rapporto affronta il panorama internazionale, partendo da un excursus storico-economico che, dalla crisi del ’29 arriva ai giorni nostri, e fornisce un’ampia illustrazione delle proposte per un Green New Deal formulate dall’UNEP e dall’OCSE, le prospettive per l’affermazione della green economy in Europa, nonché le difficoltà e le potenzialità dell’Italia, prendendo in esame le esigenze di investimenti pubblici e privati, gli effetti sull’occupazione e le riforme indispensabili.
"Anche il Rapporto 2013, dedicato al Green New Deal - ha dichiarato Edo Ronchi Presidente della Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile - ha fornito analisi e studi a supporto degli Stati Generali della green economy italiana. Durante una delle recessioni forse più lunghe e difficili degli ultimi decenni, investire per innovare, differenziare e convertire prodotti e processi produttivi in chiave sempre più green potrebbe essere una strada per rilanciare il nostro sviluppo. Un forte impulso in questa direzione può venire da concrete iniziative che possono partire , o essere rafforzate, dalle nostre città "
La seconda parte del Rapporto, focalizzandosi sulla realtà italiana, analizza proprio il nuovo ruolo che le città possono avere come volano per uno sviluppo sostenibile. In Italia il 68 per cento della popolazione vive in un ambiente urbano, dove si produce in media il 75 per cento dei rifiuti, e le abitazioni consumano dal 30 e al 60 % in più di energia rispetto alla media UE.
Tale concentrazione abitativa accresce i problemi ambientali, come l’inarrestabile cementificazione con insediamenti distribuiti in maniera frammentata e disordinata sul territorio, e che continua ad occupare aree libere, spesso agricole, al ritmo di 343 metri quadrati all’anno per ciascun italiano.
Un Green New Deal che parte dalle città può costituire un quadro di riferimento unitario per interventi coordinati ed integrati a livello sociale, ambientale ed economico. I settori principali per tale approccio, trattati nel Rapporto sono la riqualificazione energetica delle città, le misure di mitigazione climatica, la riduzione del consumo di materiali ed il miglioramento della gestione dei rifiuti, la mobilità urbana, i rapporti tra l’ambiente urbano e quello agricolo, il patrimonio culturale, la gestione sostenibile della risorsa idrica, la riqualificazione delle aree degradate e l’impiego di tecniche e tecnologie tipiche dell’ICT.
Il Rapporto si avvale della prefazione di Simon Upton, Direttore del Dipartimento Ambiente dell’ OCSE, e di Tim Jackson, docente di Sviluppo sostenibile presso l’Università del Surrey.
Roma, 27 Febbraio 2014 Continue reading