Pianeti che si fanno male da soli
La missione Cheops dell’Agenzia Spaziale Europea ha individuato un esopianeta che sembra innescare brillamenti di radiazione dalla stella attorno alla quale orbita. Queste imponenti esplosioni stanno spazzando via l’atmosfera rarefatta del pianeta, facendola diminuire ogni anno. Tutti i dettagli su Nature Continue reading
La materia oscura nel mirino di Webb
Grazie alle osservazioni del telescopio spaziale James Webb, l’Ammasso Proiettile è stato analizzato con un livello di dettaglio senza precedenti. Le immagini, combinate con i dati Chandra, hanno permesso di mappare la distribuzione di massa rivelando nuovi indizi sulla natura della materia oscura e sulla storia dinamica del sistema. Tutti i dettagli su ApJ Letters Continue reading
Levitazione magnetica per la materia oscura
Uno studio guidato da Christopher Tunnell e Dorian Amaral della Rice University descrive la prima ricerca diretta di materia oscura ultra leggera utilizzando un magnete di neodimio sospeso all’interno di un involucro superconduttore. Non sono emerse interazioni fra materia oscura e materia ordinaria, ma l’esperimento inaugura un nuovo tipo di misure basate sulla levitazione magnetica Continue reading
Venere svelata da due satelliti meteo
Utilizzando i dati di due satelliti meteorologici giapponesi, un team di scienziati dell’Università di Tokyo ha monitorato le variazioni della temperatura di Venere su scala giornaliera e annuale, svelando nuovi dettagli sulla circolazione atmosferica del pianeta. Lo studio dimostra che tali veicoli spaziali possono coadiuvare future missioni spaziali e osservazioni da Terra. Tutti i dettagli su Earth, Planets and Space Continue reading
Nuclear Energy Education Gets a Boost from the IAEA
Spaghetti, stormi e intelligenza artificiale
Recovery Fund: un effetto evidente sulla qualità della produzione scientifica

A circa quattro anni dall’introduzione del Recovery Fund, un finanziamento straordinario post-COVID, si può tentare qualche analisi di massima sugli effetti dello stesso nella produzione scientifica italiana (ed europea). Mentre gli effetti sulla quantità sembrano poco significativi, emerge un dato interessante: l’incremento del Nature Index Count, che raccoglie il numero di pubblicazioni su circa 140 riviste considerate di alta qualità. L’Italia ha visto un incremento del 10% di questo indice, sostanzialmente invariato dal 2015 al 2019, per effetto delle pubblicazioni del periodo COVID, e un ulteriore aumento di circa il 40% dall’introduzione del PNRR a oggi, mentre paesi come Francia, Germania e USA (dove non risulta un paragonabile incremento di investimenti) hanno un valore di tale indice molto più stabile. La Grecia e la Romania, che hanno anch'esse investito fortemente in R&S con il Recovery Fund come l’Italia, confermano l’effetto. Si nota infine che le (ben più economiche, ovviamente) valutazioni bibliometriche dell’ANVUR hanno avuto effetto prevalentemente sulla quantità di pubblicazioni di minore qualità, e infine che costo per pubblicazione di qualità, siamo al momento allineati a Francia, Germania e Cina.

