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Recovery Fund: un effetto evidente sulla qualità della produzione scientifica

A circa quattro anni dall’introduzione del Recovery Fund, un finanziamento straordinario post-COVID, si può tentare qualche analisi di massima sugli effetti dello stesso nella produzione scientifica italiana (ed europea). Mentre gli effetti sulla quantità sembrano poco significativi, emerge un dato interessante: l’incremento del Nature Index Count, che raccoglie il numero di pubblicazioni su circa 140 riviste considerate di alta qualità. L’Italia ha visto un incremento del 10% di questo indice, sostanzialmente invariato dal 2015 al 2019, per effetto delle pubblicazioni del periodo COVID, e un ulteriore aumento di circa il 40% dall’introduzione del PNRR a oggi, mentre paesi come Francia, Germania e USA (dove non risulta un paragonabile incremento di investimenti) hanno un valore di tale indice molto più stabile. La Grecia e la Romania, che hanno anch'esse investito fortemente in R&S con il Recovery Fund come l’Italia, confermano l’effetto. Si nota infine che le (ben più economiche, ovviamente) valutazioni bibliometriche dell’ANVUR hanno avuto effetto prevalentemente sulla quantità di pubblicazioni di minore qualità, e infine che costo per pubblicazione di qualità, siamo al momento allineati a Francia, Germania e Cina.