Galleggiare nello Spazio

Quarta puntata

Astronauti che galleggiano nello spazio dentro le stazioni spaziali fanno ormai parte dell’immaginario collettivo. Si dice che siano in condizioni di “Gravita’ zero”. Ma e’ corretto? E’ vero che non c’e’ forza di gravita’? In realta’ la forza di gravita’ c’e’ eccome, e per capire cosa succede bisogna addentrarsi nel mondo delle forze fittizie. Tra treni in partenza e giostre, arriverete anche a capire come si fa a ricevere il segnale televisivo su una parabola…

 

 

  • Autore: Riccardo Faccini
  • Altre voci: Chiara Piselli
  • Regia: Edoardo Massaro
  • Musica: An der schönen blauen Donau (Sul bel Danubio Blu), valzer op. 314 Johann Strauss jr., concerto di capodanno, 1949, Orchestra della Rias di Berlino diretta dal maestro Ferenc Fricsay / Aria sulla Quarta corda di Bach, http://archive.org/details/Bach-airOnTheGString
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5 Responses to Galleggiare nello Spazio

  • carlo says:

    Proprio ieri la Soyuz ha portato un nuovo equipaggio sulla Stazione Spaziale Internazionale…
    http://www.tmnews.it/web/sezioni/video/20120717_video_15115584.shtml

  • lorenzo says:

    Carina anche questa puntata, e se il vostro intento è quello di fare riflettere noi comuni mortali, devo dire che la cosa funziona.
    Questa puntata mi ha fatto pensare alla luna che orbita molto lontana dalla terra, però sempre su un’orbita “in equilibrio” tra forza centrifuga e gravità. Ma se invece la luna fosse su un’orbita geostazionaria? Questa orbita non può essere la stessa dei satelliti artificiali geostazionari perché, se non sbaglio , alla gravità terrestre va sommata la gravità della luna, altrimenti la luna cadrebbe sulla terra?
    A questo punto mi chiedevo perché la luna ha una gravità abbastanza potente da spostare immense quantità d’acqua, ma non da sollevare noi da terra?
    Nel film “Avatar” intere montagne fluttuavano nel cielo di un ipotetico pianeta, senza che gli abitanti risentissero di alcuna forza.
    Miracoli fantasiosi della cinematografia o possibile realtà?
    Nel salutarvi colgo l’occasione per ringraziarvi delle risposte che vorrete darmi.

  • rfaccini says:

    Caro Lorenzo,
    grazie delle tue osservazioni molto stimolanti che mi hanno forzato a pensare !
    La prima risposta e’ in realta’ semplice: se si trascura l’effetto della luna sulla terra, essa potrebbe stare su un’orbita geostazionaria: avremmo una enorme luna sempre ferma nello stesso punto del cielo. In realta’ pero’ la attrazione della luna sulla terra sarebbe cosi’ forte che i due corpi celesti ruoterebbero insieme attorno al baricentro.

    E’ molto stimolante invece la domanda riguardo alle maree. Per avere la marea (che e’solo in parte dovuta alla luna) occorre che si muova dell’acqua da una zona dove l’attrazione lunare e’ minore ad una zona dove e’ maggiore: devono cioe’ essere connesse porzioni di acqua a distanze grandi, diciamo confrontabili con il raggio terrestre. Non sono un esperto, ma non credo proprio che un lago di media taglia, mostri la marea.
    Su di noi questo non si applica. Il nostro peso e’ pero’ alterato in misura minima dalla presenza della luna: esso sara’ leggermente minore quando la luna e’ allo zenit. L’effetto della rotazione terrestre, gia’ impercettibile, e’ pero’ maggiore di questo.

    Scusa il ritardo nella risposta
    Riccardo Faccini

  • Diego says:

    Buongiorno ho da poco scoperto il vostro podcast e lo trovo meraviglioso…. in relazione alla puntata sopra riportata volevo chiedere, vista la mia ignoranza ma allo stesso tempo curiosità… come fanno a spedire i satelliti esattamente alla distanza dell orbita geostazionaria? Ovvero come fanno a fermarli esattamente all’altezza richiesta? Grazie

    • Il satellite viene inviato fino alla distanza dell’orbita geostazionaria (36 mila km) attraverso un’orbita molto ellittica che raggiunge quella distanza con una velocità troppo bassa per mantenere l’orbita geostazionaria, cosicché il satellite dovrebbe ricadere verso la Terra proseguendo l’orbita allittica. Per entrare nell’orbita stazionaria (che è un’orbita circolare) e mantenerla, il satellite ddeve accendere i motori per darsi un forte impulso per raggiungere la velocità, più alta, adeguata a quell’orbita. Una volta raggiunta quella velocità i motori vengono spenti e il satellite continua da solo a percorrere la nuova orbita circolare.
      Per maggiori informazioni ascolti la puntata n.49 sul Volo Spaziale. Grazie della domanda e continui a seguirci.

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Per la revisione dei testi, gli utilissimi suggerimenti e il supporto in varie forme, un grazie agli ascoltatori: Alberto S., Andrea P., Federico C., Francesca D'A.O., Lara B., Onorio L.C., Cesare S., Stefano B., Antonella F., Lorenzo G., Alberto V.