Galileo, il cannocchiale e il metodo scientifico

Ventitreesima puntata

Nel 1609 Galileo Galilei rivolse per la prima volta il cannocchiale al cielo notturno, dando inizio alla scienza moderna e insegnandoci il giusto approccio per comprendere la natura: il metodo scientifico.

 

 

  • Autori: Fabrizio Vitali e Gianluca Li Causi
  • Altre voci: Luigi Pulone, Chiara Piselli
  • Regia: Edoardo Massaro
  • Musica: Tutti i brani sono stati composti da Antonio Vivaldi ed eseguiti da Carlo Tamponi al flauto: Sonata per flauto e oboe in sol minore R.V. 107 (secondo movimento) / Concerto per Flauto in Re Maggiore “Il gardellino” R.V. 428 tratto dai 6 concerti op. 10 / Le prime 4 sonate (R.V. 54 55 56 57) per flauto estratte dal Pastor Fido op. 13 / Concerto per flauto ed oboe in Sol Minore R.V. 103 (primo e quarto movimento)
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2 Responses to Galileo, il cannocchiale e il metodo scientifico

  • Mario says:

    Buongiorno….. seguo ed apprezzato molto il vs fisicast…. e ho ascoltato con piacere anche questa puntata…. solo una precisazione… è vero che gli accusatori di Galileo facevano riferimento alla frase di Giosuè “Sole, fermati”, che secondo la loro interpretazione doveva intendersi letteralmente. (Giosuè 10:12, CEI) Ma la Bibbia contraddice davvero la teoria copernicana? Niente affatto. Questo era anche il pensiero di Galileo, che scrisse a un allievo: “Se bene la Scrittura non può errare, possono non di meno errare i suoi interpetri et expositori, in varii modi: tra i quali uno sarebbe gravissimo et frequentissimo, quando volessero fermarsi sempre sul puro senso litterale”. – I documenti del processo di Galileo Galilei, cit., pp. 71. La scittura relativa alla frase “sole fermati” era solo una richiesta basata sulla semplice osservazione di ciò che appare agli occhi umani, proprio come si usa ancora oggi dire “il sole sorge….” o “il sole tramonta…”

  • Fabrizio Vitali says:

    Caro Mario, grazie per l’attenzione e per l’interessante commento alla vicenda di Galileo.
    Si, sono d’accordo, la Bibbia non contraddice la teoria copernicana, sono gli interpreti che la contraddicono e fanno dire alla Bibbia ciò` che vogliono. Galileo era stato esplicito nelle cosiddette Lettere Copernicane, in particolare a Benedetto Castelli e, in seguito, a Cristina di Lorena, dove esprime la sua idea sulla doppia rivelazione divina della verita`: l’una contenuta nei libri sacri, da non interpretarsi nel significato letterale; l’altra razionale, dominio della Scienza, scritta in linguaggio matematico nel gran libro della Natura. E quindi l’uomo che fallisce nell’interpretazione e nel volere dare un valore scientifico ad un libro che scientifico non e`. Galileo voleva portare avanti le sue idee nella Chiesa, non al di fuori, forse sperava di poter cambiare atteggiamenti e pregiudizi antichi con la forza delle sue “sensate esperienze” ma, evidentemente, non ci riusci`.

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Per la revisione dei testi, gli utilissimi suggerimenti e il supporto in varie forme, un grazie agli ascoltatori: Alberto S., Andrea P., Federico C., Francesca D'A.O., Lara B., Onorio L.C., Cesare S., Stefano B., Antonella F., Lorenzo G., Alberto V.