La Terra, un grande girotondo

Settima puntata

Che la terra ruoti è fatto noto a tutti. Ma che a causa di questo noi ci troviamo a viaggiare nello spazio e 1200 chilometri orari è una considerazione che pochi fanno. Sorgono allora molte domande: come mai non percepiamo questa velocità? Come mai non veniamo sbalzati fuori dalla terra? Come mai non ci arriva contro un vento a 1200 chilometri orari? Fisicast risponde a queste domande, discutendo le conseguenze di questa rotazione e mostrando come sia possibile convincersi che effettivamente stiamo ruotando. Il tutto passando in modo semplice per concetti di fisica quali le forze fittizie, in particolare quella di Coriolis, e la conservazione del mento angolare.

 

 

  • Autori: Riccardo Faccini e Gianluca Li Causi
  • Altre voci: Chiara Piselli
  • Regia: Antonella Bartoli
  • Musica: canzoni di marinai italiani di Marco Tezza / nuove cose di Lorenzo Tempesti / time machine dei The Morning Light Project
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6 Responses to La Terra, un grande girotondo

  • CLAUDIO CEVOLI says:

    DOVETE PARLARE PIU’ LENTAMENTE! A VOLTE VI…. MANGIATE LE PAROLE! PER IL CONTENUTO DELLA LEZIONE NON CI SONO PROBLEMI. CLAUDIO CEVOLI

  • carlo fioretti says:

    è possibile scaricare tutte le puntate ?

    • carlo says:

      Caro Carlo, se usa iTunes o un altro programma per ricevere i podcast c’è un tasto dedicato.
      Altrimenti ho fatto un archivio con le puntate pubblicate finora, lo trova a questo indirizzo.

  • lorenzo says:

    Salve a tutti sono un bambino di quasi 40 anni e , mentre lavoro, ascolto spesso podcast e audiolibri avendo trovato in essi un ottimo spunto per saziare le mie curiosità.
    Con Fisicast sono letteralmente impazzito, mi piace tantissimo al punto che ascolto e riascolto sempre tutte le vostre puntate.
    Ma veniamo alle domande che mi sono posto ascoltando questo podcast (scusate se forse sono banali):
    1-E se la terra girasse fortissimo, al punto che la forza centrifuga fosse maggiore a quella gravitazionale?
    Verremmo sparati via nello spazio, o forse la cosa è semplicemente impossibile perché a quel punto tutto, compreso la terra non riuscirebbe a stare unita. A questo punto direi anche che la terra non si sarebbe potuta formare.
    2- Su altri pianeti più grandi o più piccoli del nostro dove la gravità è maggiore o minore , andrebbe calcolata anche la forza centrifuga presente su quel pianeta, per potervi atterrare anche solo con sonde di vario genere?
    Saluti e grazie.

    • Gianluca Li Causi says:

      Caro Lorenzo,
      grazie per le tue belle parole e per le interessanti domande a cui rispondo volentieri:

      1- Si, se la velocità di rotazione della Terra aumentasse istantaneamente tanto da generare una forza centrifuga con una componente verticale maggiore della forza peso, tutti gli oggetti appoggiati per terra si staccherebbero dal suolo, ma a quel punto non sarebbero più trascinati dalla rotazione della Terra (assumiamo per semplicità che non ci sia l’aria, la cui presenza in realtà continuerebbe a dare una piccola spinta agli oggetti nel verso della rotazione), perciò gli oggetti non subirebbero più alcuna forza centrifuga e comincerebbero ad “orbitare” liberamente attorno alla Terra, partendo con una velocità tangenziale pari alla nuova velocità di rotazione del pianeta.
      Se la rotazione avvenisse in circa 1h 25m, la forza centrifuga, all’equatore, sarebbe appena maggiore della gravità e la velocità orbitale degli oggetti sarebbe uguale a quella di rotazione della Terra: gli oggetti fluttuerebbero a mezz’aria seguendo un’orbita praticamente circolare. Se invece la velocità di rotazione fosse più grande seguirebbero un’orbita ellittica che li porterebbe ad allontanarsi dalla superficie per poi riavvicinarsi dopo un periodo orbitale più lungo del periodo di rotazione. Infine, se la rotazione avvenisse in un’ora soltanto, la velocità tangenziale supererebbe la cosiddetta “velocità di fuga”, che per la Terra vale poco più di 11 km/s, e gli oggetti sarebbero scagliati nello spazio su un’orbita parabolica, non tornando più sulla Terra.
      In tutti questi casi, la stessa crosta terrestre tenderebbe a staccarsi dalla Terra e sarebbe inizialmente mantenuta solo dalla compattezza del terreno e dall’incastro delle rocce.
      Tuttavia, con una simule velocità di rotazione la Terra si sarebbe formata lo stesso, anche se sarebbe più piccola: la forza centrifuga dipende dal raggio, perciò una Terra larga la metà potrebbe ruotare a queste velocità e anche di più, mantenendo i suoi oggetti tranquillamente appoggiati al terreno.

      2- Non credo che nell’atterraggio su un pianeta abbia rilevanza la forza centrifuga: per atterrare conta equilibrare la forza di gravità e sincronizzarsi con la velocità di rotazione, quindi per forza di cose la forza centrifuga sulla sonda in atterraggio sarà identica a quella sulla superficie. Però per atterrare su un pianeta che ruoti alla velocità per cui la centrifuga sia quasi uguale alla gravità la sonda dovrebbe fare un atterraggio particolarmente morbido, altrimenti ogni minimo rimbalzo la porterebbe di nuovo nello spazio.

      Saluti
      Gianluca Li Causi

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Ringraziamenti
Per la revisione dei testi, gli utilissimi suggerimenti e il supporto in varie forme, un grazie agli ascoltatori: Alberto S., Andrea P., Federico C., Francesca D'A.O., Lara B., Onorio L.C., Cesare S., Stefano B., Antonella F., Lorenzo G., Alberto V.